Covid, diabetici lasciati soli, saltate dal 2020 centomila visite - QdS

Covid, diabetici lasciati soli, saltate dal 2020 centomila visite

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Covid, diabetici lasciati soli, saltate dal 2020 centomila visite

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sabato 22 Gennaio 2022

Nel 2020, infatti, sono saltate, a livello nazionale anche ben 30mila nuove diagnosi. Mentre il monitoraggio delle complicanze si è ridotto del 60% e i controlli del 30%

I disagi causati dalla pandemia hanno avuto conseguenze devastanti sugli affetti da diabete. Nel 2020, infatti, sono saltate, a livello nazionale, 100 mila prime visite e ben 30mila nuove diagnosi. Mentre il monitoraggio delle complicanze si è ridotto del 60% e i controlli del 30%. “Si tratta di stime, basate su studi e osservazioni nei nostri centri di riferimento”, ha spiegato all’Adnkronos Salute, Graziano Di Cianni, presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd) che traccia il quadro delle difficoltà riscontrate dai malati.

“Bilancio a tinte scure”

“Per i pazienti cronici come lo sono i diabetici, con pluripatologie – continua Di Cianni – i disagi in pandemia sono stati tanti, vista la riduzione dell’attività dei servizi. Abbiamo avuto il 30% delle visite di controllo in meno, altrettante prime visite saltate che hanno comportato diagnosi mancate. Molte visite si sono recuperate anche con la telemedicina. Purtroppo abbiamo potuto fare meno per recuperare le diagnosi che non sono state fatte: considerando solo i centri Amd sono saltate 8mila nuove diagnosi nel 2020 e la stima a livello nazionale porta a ben 30 mila. I pazienti, continua, “hanno avuto difficoltà a ritirare i presidi per l’auto controllo della glicemia, a ritirare i farmaci innovativi sottoposti al piano terapeutico. Come Amd abbiamo attivato un numero verde insieme alla Sid. E abbiamo raccolto migliaia di telefonate di pazienti che non riuscivano a garantirsi la cura per problemi logistici. Ne è venuto fuori un quadro di difficoltà enormi. Per non parlare della mancanza di attività fisica. E’ peggiorato anche il controllo metabolico, perché è stato più difficile seguire un’alimentazione corretta. Il bilancio, in sintesi, e a tinte scure”.

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