Tema immigrazione, soccorso e accoglienza a Pozzallo - QdS

Migranti, Pozzallo “regina” dell’accoglienza tra emergenze e umanità

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Migranti, Pozzallo “regina” dell’accoglienza tra emergenze e umanità

Jonah Burrofato  |
domenica 18 Dicembre 2022

In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti, parliamo della situazione di una città siciliana in prima linea per l'accoglienza: Pozzallo.

Il tema immigrazione ritorna in auge sui principali quotidiani e, soprattutto, nell’agenda politica del nostro Paese e dell’Europa intera. Pochi giorni fa, infatti, il premier Meloni ha ribadito con fermezza la strategia riguardante l’arresto del traffico illegale di esseri umani, chiamando ancora una volta a un maggior coinvolgimento dell’Europa.

Le parole di Giorgia Meloni riecheggiano tra le colonne dei quotidiani e delle emittenti televisive, ponendo nuovamente al centro del dibattito internazionale l’emergenza migranti.

La Sicilia è tra le prime Regioni a essere presa in considerazione quando si tratta del tema immigrazione, posto sotto la lente d’ingrandimento assieme a quello dei soccorsi e del sistema d’accoglienza, dai più descritto come “al collasso” (soprattutto in alcuni territori, come Lampedusa.

Tema immigrazione, Pozzallo tra i Comuni più coinvolti

Tra i Comuni siciliani che spiccano in questa tragica situazione vi è sicuramente Pozzallo, in provincia di Ragusa. Un luogo spesso teatro di continui sbarchi, accompagnati dai relativi problemi logistici e di un’opinione pubblica spesso non favorevole alla politica “porti aperti”.

Il sindaco della cittadina marinara, Roberto Ammatuna, qualche giorno fa ha rilasciato una dichiarazione alquanto forte e simbolica, in relazione allo sbarco avvenuto tra la notte dell’1 e del 2 dicembre, nella
quale in sostanza esplica come negli ultimi mesi il numero di sbarchi sia aumentato e, con essi, le problematiche collegate.

Città solidale con i migranti nonostante le difficoltà

Basti pensare che l’Hotspot di Pozzallo, fiore all’occhiello tra le strutture operanti la stessa funzione, è stato più volte visitato e lodato dai Ministri degli Esteri che si sono succeduti negli anni, come Minniti e Salvini. Questi hanno sempre dato merito all’organizzazione e a chi, giorno e notte, tenta di salvare le vite di chi arriva sulle nostre coste, pur illegalmente. Certamente, con visioni e opinioni contrapposte i due precedenti ministri hanno varato nuove disposizioni, le quali però non sono servite ad attenuare tale fenomeno.

Inoltre, la città ha vissuto vari momenti e fasi dell’emergenza, basti ricordare come nel 2018 sia stata insignita del titolo di “Regina” per numero di sbarchi, ben 3.818. Nel tempo, la tendenza si è diversificata e i periodi di maggior afflusso modificati.

L’opinione pubblica

Pozzallo città solidale verso i meno fortunati, sfidante la politica vigente in tema immigrazione e arrivata agli onor di cronaca per le attività svolte a favore dei migranti. Smistati, accolti, curati e aiutati all’interno dell’Hotspot. Ma… cosa ne pensano i cittadini?

Il tema immigrazione certamente divide l’opinione di chi, anno dopo anno, vive queste esperienze in prima persona. Da una parte, le forze dell’ordine, i volontari e il sindaco Ammatuna, dall’altra i comuni cittadini, esercenti, lavoratori e amministratori della vita mondana. Pozzallo è un paese di mare, vive di mare e, dunque, l’estate è il periodo clou per il turismo, una delle poche fonti redditizie per le casse dei privati e del Comune stesso.

Il fenomeno dell’immigrazione per molti, minerebbe l’economia creando paura e timori nei confronti del turista, il quale – “scosso” dall’andirivieni al porto – si sposterebbe verso altri lidi, considerati più sicuri e lontani da questa realtà controversa. Non solo, secondo molti, gli sbarchi rovinerebbero l’immagine del Comune, una sorta di “cattiva pubblicità”. Non mancano poi i problemi riguardo la sicurezza dei cittadini stessi, i quali fino a pochi anni fa, avvertivano disagio per via della struttura ospitante sita a pochi km dal centro abitato.

Ma, se da una parte vi è chi prova a screditare la parte “accogliente” insistendo su tali argomenti, dall’altra vi è chi invece si batte per dare aiuto indistinto nei confronti di chi, disperatamente, ha volto lo sguardo verso le nostre coste con la speranza (solo questa) di ritornare a vivere davvero, per fuggire dal proprio Paese, non più appartenente e legato alla loro idea di Casa. Questa fetta di popolazione di Pozzallo si sente in dovere di dare aiuto, di permettere una maggiore inclusione e di ridare una speranza a coloro i quali, nel tempo, l’hanno persa. Associazioni, movimenti ed eventi per chi si è ritrovato in questa condizione.

Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di gambiani, eritrei, pakistani, egiziani e siriani o, per meglio dire, di persone. Per alcuni pericolosi, per altri bisognosi di cure, attenzioni e strumenti utili e adatti per ricominciare una nuova vita.

Jonah Burrofato

Immagine di repertorio

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