Fondi a 850 istituti tra infanzia, elementari, medie e superiori. Ad ogni plesso andranno poco più di 9 mila euro
PALERMO – Venticinque milioni di euro per le scuole siciliane. Questo il budget messo a disposizione dalle istituzioni regionali per fornire un aiuto nella gestione economica delle attività scolastiche, un contributo medio di circa 9 mila euro a plesso, da utilizzare per il funzionamento didattico e amministrativo delle strutture durante lo svolgimento dell’anno scolastico 2017/2018.
Circa 800 mila allievi, tra istituti tradizionali, classi terminali di primo e secondo grado, scuole serali e corsi in ospedali e carceri. Dei 25 milioni di euro messi a disposizione, 8 milioni vanno sull’esercizio finanziario del 2017, e saranno spesi per le mensilità tra settembre e dicembre 2017. Gli altri quasi 17 milioni andranno sull’esercizio finanziario 2018, e serviranno per i mesi che vanno da gennaio ad agosto 2018. In totale, sul territorio siciliano sono attivi 2.556 plessi, 5.004 classi terminali di I e II grado, 117 scuole con corsi serali o attività in ospedali e carceri, per un totale di 770 mila allievi e 26 mila alunni disabili. Agli istituti comprensivi andranno circa 10 milioni di euro, su circa 400 mila alunni. Alle direzioni didattiche vanno 2 milioni di euro, le scuole secondarie di I grado riceveranno 620 mila euro, i licei circa 4 milioni, mentre i tecnici avranno 7 milioni in tutto.
Gli istituti omnicomprensivi avranno circa 200 mila euro, e 250 mila andranno ai Cpia, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Il decreto di impegno per le spese di funzionamento amministrativo e didattico sarà definitivo quando verrà apposto il nulla osta della Ragioneria.
Una cifra non indifferente, soprattutto tenendo in considerazione il fatto che le scuole hanno ormai a disposizione sempre meno, e devono fare conti strettissimi per arrivare a concludere le attività dell’anno scolastico, con tutte le spese che ne conseguono, sia in termini di gestione delle strutture, che in termini di spese per il personale e, in ultimo, per il materiale necessario per le attività didattiche e amministrative. È risaputo, infatti, e ormai tutte le famiglie o quasi ne sono testimoni, che succeda spesso che vengano richiesti contributi materiali, che non siano soldi contanti ma materiale didattico di base, per non parlare del materiale necessario per la pulizia. I contributi potranno essere utilizzati per acquisto di libri, riviste, periodici, giornali tecnici e relativi abbonamenti per uso amministrativo.
Potranno essere utilizzati anche per l’ordinaria manutenzione degli edifici scolastici, per le spese di manutenzione che non rientrino in voci previste da fonti ministeriali, i compensi ed indennità di missione ai Revisori dei conti, e i compensi e le indennità di missione per il personale dell’istituzione scolastica che, per motivi inerenti al funzionamento, si trovino a dover lavorare al di fuori della sede scolastica. Non sono ricomprese le indennità di missione inerenti a materie rimaste nelle competenze ministeriali, le missioni disposte dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonchè le spese per le indennità di missione o altro spettante al personale in servizio nelle segreterie scolastiche, chiamato a partecipare ai corsi di formazione o di aggiornamento programmati dallo stesso ministero, la cui spesa andrà quindi fatta ricadere ad altre fonti di contributo. Le somme assegnate alle istituzioni scolastiche saranno accreditate tramite mandato diretto dal capitolo del bilancio finanziario regionale individuato nelle due annualità, 2017 e 2018.