Catania, l'ordinanza della discordia sul decoro urbano: si accende la polemica - QdS

Catania, l’ordinanza della discordia sul decoro urbano: si accende la polemica

Catania, l’ordinanza della discordia sul decoro urbano: si accende la polemica

Redazione  |
sabato 15 Luglio 2023

Il Comune di Catania emette un'ordinanza per preservare il decoro urbano dai vandali: piovono le critiche dall'opposizione politica.

Il Comune di Catania ha emesso un’ordinanza per preservare il decoro urbano dai vandali che ha scatenato diverse polemiche nel dibattito politico cittadino. Il provvedimento, adottato dal sindaco etneo Enrico Trantino, è stato disposto sulla base di una proposta del corpo della polizia locale Stefano Sorbino. Nello specifico non si potrà stazionare nelle zone del centro storico interessate dalla movida consumando bevande alcoliche al di fuori delle aree di pertinenza dei pubblici esercizi autorizzati emettendo schiamazzi e molestando i residenti e gli altri avventori. Assolutamente vietate le scritte su muri di case e monumenti. Nessun alcolico da asporto dopo le 21.

Il pensiero di Caserta sull’ordinanza del Comune

Maurizio Caserta, professore universitario e candidato primo cittadino alle recenti elezioni comunali, ha già espresso il proprio dissenso. “A breve i vigili urbani catanesi saliranno sui tetti muniti di binocoli per guardare cosa accade nelle case dei catanesi. Recita una ordinanza del sindaco di Catania del 13 luglio, al primo punto, che ‘è fatto divieto a chiunque, con il proprio comportamento, nei luoghi pubblici e nelle private dimore, di essere causa di turbamento e pregiudizio dell’ordinata e civile convivenza, recare disagio o essere motivo di indecenza. Speravamo che prima dell’insediamento del Consiglio Comunale il sindaco di Catania si limitasse a consegnare mastelli e accendere lampadine. E invece ha voluto tutto per se il merito di questa rivoluzione, la fine della distinzione tra spazi pubblici e spazi privati. Sono sicuro che ha chiesto agli uffici di emanare l’ordinanza il 14 luglio, sicché dopo la rivoluzione dell’89 si potesse parlare di quella del ’23. Ma gli uffici avevano fretta. Volevano anch’essi essere parte della storia”.

Savoca: “Sorta di festival dell’ipocrisia”

Intervenuto anche Gabriele Savoca di Sud chiama Nord. “La Catania dei mille problemi ha trovato finalmente il suo Deus ex machina – ha detto -. Il sindaco Trantino ha infatti partorito un’ordinanza sulla ‘sicurezza pubblica’ che, come un tocco di bacchetta magica, riporterà ordine e decoro sulle nostre strade… In che modo? Ma è chiaro, con una sequela di divieti, e relative sanzioni per i trasgressori, che sembrano copiati da un vecchio provvedimento del ventennio: dal 13 luglio sarà vietato sedersi sui gradini delle chiese, appoggiarsi sui muretti, ‘bivaccare’ sulle panchine, bere fuori dai bar, detenere’ strumenti atti a imbrattare, assumere comportamenti indecenti anche nelle dimore private… Insomma un Grande Fratello al cubo con prescrizioni così ridicole e prive di senso, che hanno un sapore autoritario d’antan, che non si sa se sia meglio ridere o piangere. Una sorta di festival dell’ipocrisia perbenista tipica di chi pensa che basti nascondere la polvere sotto il tappeto per proclamare che tutto è a posto, del resto è noto che al giorno d’oggi apparire è molto meglio che essere. Infine stupisce che un avvocato penalista, che dovrebbe avere particolarmente a cuore la tutela rigorosa dei diritti di libertà di ogni cittadino, si avventuri a delineare improbabili fattispecie ‘criminose’ assolutamente vaghe ed arbitrarie, frutto di una cultura del sospetto dal contenuto chiaramente repressivo, nonché per certi aspetti ridicole ed insensate. Speriamo che alla fine prevalga il più elementare buonsenso ed il sindaco revochi l’ordinanza in questione: l’immagine di turisti multati perché aventi l’ardire di appoggiarsi sui muretti o di sedersi sui gradini, come avviene in tutte le città europee, o di zainetti ispezionati alla ricerca di pennarelli o altri ‘strumenti atti a imbrattare’, o di ragazzi multati per avere sorseggiato una birra fuori dagli spazi ‘consentiti’, non ci qualificherebbe come una grande capitale del turismo. Preferiremmo che fosse assicurata una adeguata pulizia delle nostre strade e piazze piuttosto che spiare i comportamenti indecenti assunti dai catanesi nelle ‘private dimore'”.

Una città che ha bisogno di sicurezza

La città, su questo non c’è dubbio alcuno, ha bisogno di provvedimenti mirati che riguardano la sicurezza, visti episodi spesso raccontati di una movida incontrollata e incontrollabile per le vie di Catania. L’ordinanza al netto delle critiche pervenute riaccende i riflettori su una problematica annosa e concreta della vita quotidiana dei cittadini.

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