La donna è mobile, l’elettorato di più - QdS

La donna è mobile, l’elettorato di più

La donna è mobile, l’elettorato di più

Giovanni Pizzo  |
martedì 12 Marzo 2024

Qual piuma al vento: così è diventato l’elettore italiano, che si sposta da un punto all'altro in maniera estremamente semplice. Il commento.

Qual piuma al vento, così è diventato l’elettore italiano, si sposta, ti blandisce e ti tradisce nel giro di anni, mesi, giorni. Da un lato aver distrutto i partiti, la partecipazione democratica, tramite leggi elettorali maggioritarie e leaderiste, sia in sede locale che nazionale, da ai capi squadra uno strumento di gestione assolutistica degli affiliati, dall’altro non si riesce a radicare nulla sui territori. L’elettore sceglie di pancia e di price, a seconda delle promesse, dell’offerta 2*3 dell’ultima ora, perché linee politiche non ce ne sono e l’unica visione è la guida al buio.

Non è solo un problema di leader, ma proprio di idee, la società italiana, la cultura, ha perso i valori ponderati del secolo scorso, ma non ha ancora elaborato tematiche prevalenti per il nuovo millennio. Un Paese che ha avuto Machiavelli, Dante, Galileo, Manzoni, Croce, La Pira, oggi gestisce un copia e incolla di idee foreste, provenienti da altri mondi. Più che di disinformatja e di hacheraggio, troll e influencer, è impressionante la permeabilità della corteccia sociale italiana, ci mangiamo di tutto, dagli insetti ai pandori. Quali sono i temi e i valori preponderanti per gli italiani? Sicuramente una voglia indiscutibile di fare da s*, che rifugge le logiche collettive, e dunque le tasse.

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Ma il tema della tassazione, affrontato molto inutilmente per quasi trent’anni da Berlusconi, non tira più, perché l’italiano non ci crede, troppe delusioni, la detassazione è chimera. Dall’altro c’è una voglia di assistenzialismo al Sud, vedi 5stelle ma non solo, ci sono protezionismi anche a destra, vedi i tassisti, che invece spinge per tasse e redistribuzione, perché senza le prime la seconda è impossibile. Ed è una voglia in crescita rispetto al passato con una divaricazione Nord Sud superiore a 50 anni fa. Con questo stallo di desideri degli elettori la politica è ferma, ci vorrebbe troppo coraggio per cambiare, e alla prima elezione in Molise crolla il mondo e la linea politica. Si naviga a vista, al day by day, senza certezze, né degli elettori né degli eletti. Aspettiamo la Basilicata, dove è probabile che il campo largo si restringa di colpo. Ci vorrebbe una Terza posizione, con meno Galli e più Faraone. Magari si infarciscono di voti.

Immagine di repertorio

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