Il futuro industriale dell'area milazzese si prepara dunque a una significativa trasformazione
Logistica, energia e servizi. Ruoterà intorno a questi aspetti la riconversione del polo industriale di Giammoro, in provincia di Messina. La conferma arriva da parte del colosso Duferco nel corso di una audizione alla Camera di Commercio della città dello Stretto. Scongiurato così il rischio cassa integrazione a zero ore che avrebbe potuto coinvolgere i lavoratori, come denunciato nelle scorse settimane dai sindacati.
Il futuro industriale dell’area milazzese si prepara dunque a una significativa trasformazione per via della strategia di riconversione annunciata dal presidente del gruppo, Antonio Gozzi. Di fatto, sarà dismessa l’attuale produzione di blumi (semilavorati). Lo stabilimento di Giammoro ha fin qui vantato una capacità produttiva superiore a 450.000 ton all’anno, con operai specializzati nella laminazione di prodotti di medie e grandi dimensioni, profili speciali per macchine movimento terra e profili speciali per piste di rotolamento.
Duferco Giammoro, salvaguardati oltre 300 posti di lavoro
Un punto di riferimento non solo economico ma soprattutto industriale per tutto il territorio, che da quest’oggi scalda i motori per quella che sarà una generale riconversione e con anche la conferma della salvaguardia dei posti di lavoro degli oltre 300 operai attualmente impegnati nel polo industriale della costa tirrenica messinese.
L’importanza dell’Acciaieria Duferco va oltre i numeri e le statistiche economiche. È un punto di riferimento soprattutto per l’occupazione nella Regione: ed è proprio per questa ragione che sindacati e Movimento Cinque Stelle avevano preannunciato agitazioni nei confronti del gruppo industriale prima della svolta green dell’Azienda.
Duferco Giammoro, il recente incontro con i vertici della Regione
All’evento presso la Camera di Commercio ha partecipato anche il presidente di Sicindustria Messina, Pietro Franza, che ha espresso grande supporto all’iniziativa e sottolineato l’importanza strategica del progetto per l’intera Regione. Lo scorso 9 maggio i vertici Duferco avevano incontrato proprio gli esponenti della Regione per prospettare loro una visione futura dello stabilimento, scongiurando quindi la dismissione dell’intero polo e un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali.
Un futuro che adesso sarà segnato anche dalla collaborazione tra il gruppo Terna e quello Duferco. Il piano di investimento da 95 milioni di euro prevede lo sviluppo e la gestione del pontile e dell’impianto Peaker, una struttura a basso impatto ambientale alimentata a gas naturale, che sarà appunto messo a disposizione di Terna. In questo modo sarà possibile migliorare la sicurezza del sistema elettrico regionale e la sua sostenibilità ambientale.
Duferco Giammoro, produzione di energia garantita a tutta la Sicilia
Il polo di Giammoro svolgerà dunque un ruolo centrale nella percentuale di produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili che sarà garantita a tutta la Sicilia nell’ambito di un significativo percorso di generale transizione energetica dell’Isola.
Il pontile di Giammoro sarà poi affidato dall’Autorità portuale alla società “Duferco Terminal Mediterraneo”. Questo passaggio consentirà di sviluppare servizi navali e logistici avanzati, mirando a rendere il porto di Giammoro un punto di riferimento per i vettori marittimi, sviluppandone anche le caratteristiche commerciali.
Come ha sottolineato il presidente Gozzi, questo progetto non solo garantirà un futuro solido per Duferco in Sicilia, ma contribuirà anche alla modernizzazione e alla diversificazione economica della Regione, con l’Azienda che sposerà il binomio tra innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. A pesare nella gestione del polo, nel corso degli ultimi mesi, erano stati i cambi al vertice: il 100% delle quote del gruppo Duferco è passato dalle mani del suo fondatore Bruno Bolfo a quelle di Antonio Gozzi e dei suoi figli Vittoria e Augusto
Duferco Giammoro, una storia iniziata negli anni ’70
Situata in una posizione strategica, a pochi chilometri dal porto di Milazzo, l’Acciaieria Duferco non ha fino ad oggi rappresentato solo un luogo di produzione, ma un vero e proprio cuore industriale che pompa vita nell’economia locale. Fondata negli anni ’70, l’Acciaieria Duferco ha conosciuto una crescita costante nel corso degli anni, diventando uno dei principali stabilimenti siderurgici del Sud Italia.
Il passo compiuto da Duferco in Sicilia rispecchia la politica aziendale portata avanti negli altri stabilimenti in giro per il mondo. Nel corso degli ultimi quindici anni, l’azienda che oggi conta un patrimonio stimato in circa 2 miliardi di euro, ha infatti dismesso la gran parte delle sue produzioni siderurgiche tra Belgio, Stati Uniti e Sud Africa per concentrarsi soprattutto sulla vendita dell’acciaio e investendo nei settori dell’energia alternativa – soprattutto nel fotovoltaico e idroelettrico – e dello shipping.
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