Messina Denaro, l'ex amante ai giudici: “Mi faceva stare bene”

Messina Denaro, le parole dell’ex amante ai giudici: “Mi faceva stare bene”

Messina Denaro, le parole dell’ex amante ai giudici: “Mi faceva stare bene”

Redazione  |
martedì 03 Dicembre 2024

La donna, condannata per mafia a 13 anni e 4 mesi, si è rivolta così ai giudici.

“Quando l’ho conosciuto io sapevo che si chiamava Francesco Salsi e così pure quando abbiamo cominciato ad avere una conoscenza intima. Poi, quando ho saputo chi era, nella mia mente comunque ho continuato a percepirlo come la persona che avevo incontrato”. Sono state queste le dichiarazioni spontanee, alla vigilia della sentenza d’appello, di Lorena Lanceri, l’amante di Matteo Messina Denaro.

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La donna, condannata per mafia a 13 anni e 4 mesi, si è rivolta così ai giudici.

Le parole dell’ex amante di Messina Denaro

“Lui mi aveva detto che era perseguitato dalla giustizia e io ci ho creduto. – ha spiegato -. Per me era un periodo difficile sia con mio marito che in famiglia. Avevo problemi anche di autostima e non nego che gli ho voluto bene anche perché io vedo sempre il bene nelle persone e poi lui con me era gentile e mi faceva stare bene”.

“Poi si è ammalato della stessa malattia di mia madre e ci siamo avvicinati ancora di più – ha raccontato in lacrime -. Ma io non sono una criminale e se vado avanti in questo inferno è solo per l’amore che ho per i miei figli. Del resto non mi interessa più nulla”.

Lorena Lanceri venne arrestata insieme al marito Emanuele Bonafede, cugino del geometra che ha prestato l’identità all’ex capomafia, e poi condannato a 6 anni e 8 mesi con l’accusa di favoreggiamento. Oltre ad avere vigilato sulla latitanza del boss, l’ex amante di Messina Denaro ha cercato in tutti modi di tenerlo al riparo dagli investigatori. Lo ha accolto in casa, ha trascorso con lui del tempo e sarebbe stata al centro della rete di pizzini. Grazie ad essi, infatti, il capomafia riusciva a mantenere i contatti con i suoi nonostante fosse ricercato. Il boss, in cambio, elargiva alla coppia denaro e regali. Tra le carte trovate all’ex ricercato anche un appunto con la cifra che Messina Denaro aveva speso per acquistare un Rolex per il figlio di Lanceri. Per oggi è prevista l’arringa difensiva. I giudici non hanno ancora stabilito quando la sentenza verrà emessa.

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