Consumi, in voga il pane abusivo - QdS

Consumi, in voga il pane abusivo

Michele Giuliano

Consumi, in voga il pane abusivo

sabato 26 Novembre 2016

Indagine Assipan: la Sicilia (in cui si spendono 22 €/mese) tra le regioni più interessate dal fenomeno. Il 4,9% lo acquista in casolari di campagna non regolari, il 4,7% lungo la strada

PALERMO – Il 5 per cento del totale del pane consumato ogni mese potrebbe essere abusivo, ovvero venduto illegalmente. Il 12,3 per cento dei consumatori acquista il pane presso rivendite probabilmente abusive, in casolari di campagna e presso rivenditori posizionati lungo la strada con mezzi privati. Queste le stime che emergono dalla ricerca realizzata da Format Research per Assipan “L’abusivismo nel settore della panificazione”, che fotografa i consumi di pane degli italiani.
La Sicilia purtroppo ha un suo ruolo preminente in questa indagine. Infatti il report evidenzia che l’acquisto medio di pane è nettamente inferiore rispetto alla media Europea, il che fa presupporre che esistono dei possibili canali di commercio in nero che non possono essere monitorati.
Sotto questo aspetto la Sicilia ha una delle medie di acquisto del pane giornaliero tra le più basse d’Italia: appena 22,11 euro al mese per comprare il pane. Poche regioni fanno peggio in un contesto globale comunque poco rassicurante se si considera che la media nazionale si ferma a 23,39 euro.
Quasi il 65 per cento degli italiani si reca tutti i giorni o quasi a fare la spesa per acquistare il pane. Circa il 43 per cento spende da 1 a 5 euro a settimana per comprare il pane mentre il 39,5 per cento vi destina un budget compreso fra 6 e 10 euro.
L’indagine evidenzia che forno, panetteria, grandi supermercati sono le principali tipologie di negozi nei quali si compra il pane. Si segnala però il 4,9 per cento di intervistati che dichiara di acquistare in casolari di campagna (diversi da esercizi commerciali), il 4,7 per cento da venditori lungo la strada su un mezzo privato e un altro 2,7 per cento che compra da generali canali “altro”: tutti canali di vendita che per Assipan sono probabilmente illegali.
Secondo l’indagine, dunque, si può stimare che gli italiani che acquistano pane venduto abusivamente siano circa il 13 per cento, con un impatto intorno al 5 per cento sul totale del pane consumato in Italia ogni mese, il che avrebbe un valore mensile pari a circa 25 milioni di euro.
“Il dato naturalmente non può essere confermato – spiegano i promotori della ricerca – perché notoriamente il pane abusivo viene venduto ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello del pane venduto legalmente”. Una situazione che, commentano da Assipan, reca danno non solo all’erario ma anche ai consumatori che non hanno tracciabilità del pane che consumano.
Il presidente di Assipan-Confcommercio, Claudio Conti, evidenzia dunque la necessità di “una chiara presa di posizione della categoria su tale tema, finalizzata a far destare maggiormente l’attenzione degli addetti ai controlli come le Asl, i Nas, la polizia municipale e gli altri soggetti preposti. E se ciò non bastasse, si potrebbe anche iniziare a immaginare una mobilitazione nazionale dei panificatori”.
Il consumo di pane è sceso al minimo storico dall’Unità d’Italia. Ed è a partire dagli anni Ottanta che gli italiani mangiano sempre meno pane: erano più di due etti al giorno nel 1980, oggi invece il consumo a persona è di circa 90 grammi, pari a un paio di fettine di pane o a due rosette piccole.
Sono cambiate negli anni le abitudini alimentari, secondo Coldiretti, e negli ultimi tempi è aumentata la tendenza a contenere gli sprechi: il pane, cibo per eccellenza, non viene più buttato via.
Forse ad incidere anche i prezzi che sono molto variabili da città a città. A Napoli il pane costa 1,90 euro al chilo mentre a Bologna si spende 3,95 euro al chilo. I prezzi variano tra 3,51 euro al chilo a Milano, a 2,66 euro al chilo a Torino, a 2,71 euro al chilo a Palermo, a 2,48 euro al chilo a Roma e a 2,83 euro al chilo a Bari.

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