Altroconsumo: in caso di incidente non si è coperti e si rischia il sequestro del veicolo e sanzione. Dubitare se il pagamento viene richiesto in favore di una carta ricaricabile (prassi irregolare)
PALERMO – Chi stipula una polizza Rc auto con compagnie non autorizzate non assolve l’obbligo assicurativo previsto. Ciò significa che in caso di incidente non si dispone della necessaria copertura, ma non solo: infatti, si rischia anche il sequestro del veicolo e una sanzione fino a 3.471 euro. Chi, invece, viene sorpreso più di una volta a viaggiare senza assicurazione Rc auto deve pagare una multa doppia e, in caso commetta due volte in due anni la stessa infrazione, si vedrà sospesa la patente da uno a due mesi e scatterà il fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni.
Per questa ragione, è raccomandabile la verifica preventiva dei contratti Rc auto, accertandosi che questi siano stati emessi da impresse autorizzate. L’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) segnala periodicamente nomi di compagnie d’assicurazione non abilitate per l’Rc auto o polizze contraffate.
Le compagnie e gli intermediari inesistenti utilizzano spesso denominazioni di fantasia e operano attraverso siti internet, pagine su blog o profili sui social network, ma anche utilizzando inserzioni pubblicitarie a pagamento, come banner o attività di posizionamento sui motori di ricerca e campagne promozionali tramite email. Vengono inoltre utilizzate in maniera fraudolenta le credenziali (consistenti in identità o estremi di iscrizione agli elenchi Ivass) di compagnie o intermediari regolari, per rendere la comunicazione più credibile. Ma a cosa bisogna prestare attenzione per evitare di incappare in simili raggiri? Altroconsumo offre una serie di pratici consigli in merito.
Ci sono alcuni elementi che devono fare insospettire prima della stipula della polizza. Innanzitutto, il primo campanello di allarme suona quando il sito non contiene i dati e i riferimenti dell’intermediario, come il nominativo, la sede o il numero di iscrizione ai Rui, oppure sono presenti incogruenze con i dati pubblicati nel Rui (Registro unico degli intermediari assicurativi). Può essere ritenuta sospettosa anche la circostanza in cui i contatti avvengano solo tramite email, via cellulare o WhatsApp. Inoltre, il consumatore è tenuto sempre a dubitare quando il pagamento del premio viene richiesto in favore di una carta di credito ricaricabile, prassi sempre irregolare, o a favore di un conto bancario intestato a una persona non iscritta nel Rui.
Inoltre, ricordiamo che i siti che esercitano l’attività di intermediazione tramite internet devono sempre indicare i dati identificativi dell’intermediario (l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica), il numero e la data di iscrizione al registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi. Sul sito deve essere anche presente l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass.
Prima di effettuare il pagamento si consiglia di rivolgersi direttamente alla compagnia assicurativa, consultando gli elenchi delle società autorizzate alla vendita di polizze Rc auto disponibili sul sito Ivass. In questo modo è possibile avere la conferma che il preventivo ottenuto è autentico e che l’intermediario abbia effettivamente un rapporto di collaborazione con la compagnia. Inoltre, prima di procedere con il pagamento si consiglia di accertarsi che il beneficiario sia un intermediario regolare iscritto al Rui, consultabile direttamente dal sito Ivass.