Abbigliamento, a Catania perso il 50% del fatturato - QdS

Abbigliamento, a Catania perso il 50% del fatturato

Melania Tanteri

Abbigliamento, a Catania perso il 50% del fatturato

mercoledì 06 Gennaio 2021

Sorbello: “In 35 anni di attività sindacale sul territorio mai visti dati così sconfortanti, da incubo”. E sui saldi regna l’incertezza, Benincasa (Cifa): “Il primo weekend si preannuncia già un flop”

CATANIA – Saldi incerti in questo inizio di anno. Gli sconti che prendono il via la prima settimana di gennaio potrebbero risentire delle restrizioni per il contenimento del contagio da Covid -19, prolungate rispetto all’iniziale periodo delle festività. Dopo il durissimo dicembre che ha visto colpito maggiormente il settore della ristorazione, oltre a quello turistico tra i maggiori a perdere secondo i dati di Unimpresa, è quello dell’abbigliamento a dover affrontare un periodo pieno di incertezze. Soprattutto se l’indice di contagiosità continuerà a salire e dunque a preoccupare, e sarà necessario proseguire con le restrizioni che vedono gli esercizi commerciali chiusi o parzialmente aperti, e la mobilità intercomunale ridotta o azzerata.

Un settore, l’abbigliamento e, in generale, la moda, già duramente colpito come evidenziato da Francesco Sorbello, sindacalista ed esperto legislazione commercio, che in una lunga nota parla di “disastro”. “In 35 anni di attività sindacale sul territorio – afferma – non avevo mai raccolto nel comparto moda, ma non solo, dati sull’andamento delle vendite così sconfortanti, da incubo. Una situazione trasversale che riguarda sia il capoluogo che la provincia ma anche i diversi format distributivi”. In particolar modo a novembre, secondo Sorbello, nel settore moda si sarebbe registrato mediamente un meno 53%, sia a Catania che in provincia.

Una percentuale che potrebbe diminuire con i saldi, ma c’è chi chiede certezze normative per evitare che al danno si aggiunga anche la beffa. Come Gaetano Benincasa, segretario provinciale per Catania della Cifa, la Confederazione italiana federazioni autonome. “Comincia il prossimo 7 gennaio la stagione dei saldi in Sicilia: ma che stagione sarà? – si chiede. Le previsioni non sono delle migliori e alla contrattura economica, dettata dall’emergenza sanitaria in corso, si unisce l’incertezza della politica”.

Non avere regole certe, per Benincasa, impedirebbe infatti una programmazione specifica, per Benincasa, sia per i negozianti che per i cittadini. “Chiediamo per questo regole certe – dice – perché al danno della pandemia si unisce la beffa del tira e molla. La salute della popolazione prima di tutto – aggiunge – ma è pur vero che si deve far fronte anche alla crisi economica che ci sta attanagliando”.

Proprio in queste ore il Governo Nazionale ha stabilito che il prossimo weekend vedrà l’applicazione delle regole della zona arancione: “Si fatto – prosegue Benincasa – molte persone non potranno muoversi dal proprio comune di residenza se questo ha una popolazione superiore a 5000 abitanti e comunque non si potrà andare nei capoluoghi di provincia. Il primo weekend dei saldi si preannuncia un flop – conclude – con il rischio che la gente compri sempre più online con danno per i commercianti del nostro territorio “.

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