Abi, Patuelli, “Da banche miracoli, non abusare con il debito pubblico” - QdS

Abi, Patuelli, “Da banche miracoli, non abusare con il debito pubblico”

redazione

Abi, Patuelli, “Da banche miracoli, non abusare con il debito pubblico”

sabato 31 Ottobre 2020

Il presidente dell'Associazione italiana bancari, è intervenuto ieri alla 96esima Giornata mondiale del risparmio. "Occorre aumentare la produttività, disboscare la giungla di norme europee e nazionali e favorire nuove forme di economia di mercato nelle responsabilità"

ROMA – Nell’affrontare l’emergenza coronavirus “le banche in Italia hanno fatto quasi miracoli”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, alla 96esima Giornata mondiale del risparmio. Gli istituti di credito “hanno deliberato quasi 100 miliardi di prestiti più o meno garantiti a piccole e medie imprese e quasi tre milioni di moratorie per oltre 300 miliardi”.

Adesso, ha sottolineato Patuelli, “bisogna costruire un nuovo avvenire. Formazione, cultura, tutela della salute e dell’ambiente e previdenza debbono essere ripensati. Bisogna disboscare la giungla di norme europee e nazionali: ogni nuova regola deve esplicitamente abrogare le vecchie. Occorre aumentare la produttività, non abusare con la crescita del debito pubblico, favorire nuove forme di economia di mercato nelle responsabilità”.

Di fronte “al prolungamento e alla gravità della pandemia chiediamo che le autorità europee adottino altri provvedimenti urgenti caratterizzati da flessibilità”, ha aggiunto. “Sono fondamentali – secondo Patuelli – i provvedimenti delle istituzioni italiane, innanzitutto la legge di bilancio, per il sostegno allo sviluppo e all’occupazione”. “Chiediamo – ha spiegato il presidente dell’associazione bancaria – una nuova e potenziata Ace per il rafforzamento delle imprese. Debbono essere urgentemente riviste altre normative europee come il calendario del deterioramento dei prestiti bancari alle imprese e alle famiglie, un provvedimento molto rigido, pensato quando la pandemia non era immaginata. Quel calendario è prociclico e va aggiornato per non compromettere gli sforzi per la resilienza e la ripresa”.
Occorre dare il tempo necessario a imprese e famiglie – ha aggiunto Patuelli – per far fronte agli impegni, come hanno indicato altri provvedimenti europei e italiani che puntano a evitare il razionamento del credito e che non debbono essere ostacolati dall’ormai vecchio e rigido calendario di deterioramento e accantonamento e da troppo anticipate definizioni di default”.

Sui crediti deteriorati, Patuelli ha spiegato che “è necessario uno sforzo collettivo per evitare esplosioni di crediti deteriorati a causa della crisi economica. Le banche fanno e debbono fare prudenziali accantonamenti per ogni tipo di rischio. Ogni sforzo deve essere fatto da istituzioni, imprese e banche per prevenire esplosioni di crediti deteriorati che non debbono essere conseguenza di sottovalutazioni di rischi e di norme troppo rigide”.
“Pure le scadenze delle moratorie – ha spiegato il numero uno di Palazzo Altieri – devono essere ripensate col prolungamento della pandemia. È indispensabile non interrompere troppo presto le misure per famiglie e imprese nella prolungata emergenza: è utile a tutte le imprese che i prestiti garantiti non si esauriscano il 31 dicembre e possano essere chiesti fino al 30 giugno, come permesso dalla Ue”.

“Le banche – ha aggiunto Patuelli – sono imprese che debbono poter tornare ad avere rapporti ordinari con i propri azionisti: se, dopo prudenti e lungimiranti accantonamenti, producono utili e possiedono solidi indicatori patrimoniali anche prospettici, sotto il controllo delle autorità di vigilanza come prima della pandemia, debbono poter distribuire dividendi”.

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