Acqua inquinata e cibo, agricoltura e sicurezza alimentare - QdS

Acqua inquinata, cibo contaminato? Dejond: “Politica Ue tra le più rigide al mondo”

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Acqua inquinata, cibo contaminato? Dejond: “Politica Ue tra le più rigide al mondo”

Redazione  |
sabato 11 Febbraio 2023

Intervista del QdS alla portavoce alle politiche alimentari della Commissione europea, Celia Dejond, sulla sicurezza alimentare e i rischi dell'acqua inquinata che finisce nei cibi.

L’acqua inquinata delle falde acquifere viene utilizzata per irrigare i campi e quindi ha un impatto sull’agricoltura e sul cibo che finisce sulle nostre tavole ogni giorno: questo è un problema soprattutto per la Sicilia, la cui agricoltura risulta ancora profondamente legata – almeno in parte – a pratiche “antiche” e in parte meno propensa all’utilizzo di tecnologie più innovative e “green”.

Tutto ciò ha un impatto sulla sicurezza alimentare – come già sottolineato nell’inchiesta del Quotidiano di Sicilia “I veleni che finiscono sulle nostre tavole” – e c’è l’alto rischio che vengano immessi nel mercato prodotti contaminati da pesticidi o altre sostanze tossiche. Il QdS – nell’inchiesta “Quelle chiare, fresche, tossiche acque di Sicilia” – ha interpellato la Commissione europea che, tramite la portavoce alle politiche alimentari, Celia Dejond, ha risposto alle nostre domande sull’argomento.

Acqua inquinata e cibo, agricoltura e sicurezza alimentare

Affinché l’inquinamento delle acque non abbia un impatto negativo sulla sicurezza dei prodotti alimentari che finiscono nelle acque, ci sono leggi molto severe che interessano tutto il comparto agricolo e dell’industria alimentare.

A tal proposito, Dejond rivela: “La politica europea in materia di sicurezza alimentare è una delle più severe e affidabili al mondo. La priorità della Commissione è la salute dei suoi cittadini e la sicurezza del cibo che mangiamo e dei prodotti che utilizziamo. La politica di sicurezza alimentare dell’UE copre l’intera catena alimentare, dai campi alla tavola. Mira a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti e dei mangimi, il rispetto di elevati standard di benessere e salute degli animali, la protezione delle piante e la diffusione di informazioni chiare sull’origine, il contenuto, l’etichettatura e il consumo degli alimenti.

Acqua contaminata, cibo contaminato? I controlli

Se l’acqua è inquinata, il cibo che finirà sulle tavole dei consumatori rischia di esserlo altrettanto. Chi deve assicurarsi che tutto sia in ordine prima di vendere il prodotto?

“Il ruolo degli operatori economici è fondamentale. Sono i primi responsabili della sicurezza dei prodotti offerti in vendita e della loro conformità alle norme, siano esse sanitarie o di etichettatura. È importante ricordare che questo lavoro si basa su un sistema a tre stadi. La catena di responsabilità deve essere rispettata: prima gli operatori economici (stabilimento produttivo, ecc.), poi le autorità nazionali che controllano l’igiene, e infine c’è il livello europeo. Ciò significa che i cittadini dell’Ue godono di un elevato livello di sicurezza e che le merci vengono scambiate in condizioni sicure”, spiega Celia Dejond.

Sicurezza alimentare, allarme in Italia

L’ultimo rapporto annuale Rasff ha registrato 389 notifiche di allarme dall’Italia. È un dato preoccupante per la qualità del cibo che consumano gli italiani?

Mettendo a confronto i dati italiani con quelli degli altri Paesi europei, Dejond rivela: “Nel corso del 2021, tutti i membri della rete di allerta e cooperazione sono stati attivi nel Rasff. I più attivi sono stati Germania, Spagna e Paesi Bassi con rispettivamente 761, 524 e 446 notifiche trasmesse, seguiti da Belgio (389), Italia (389) e Polonia (335)”.

Contaminanti nel cibo, quali rischi per la salute

Tra i contaminanti presenti negli allarmi del rapporto ci sono: plastica, bambù, pesticidi, aflatossine. Un recente studio dell’Università di Catania ha perfino certificato la presenza di microplastiche e metalli pesanti nel pesce e nei prodotti ortofrutticoli. Quali sono i rischi per la salute dovuti all’esposizione a questi contaminanti?

“Nel 2021, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha concluso che le prove scientifiche sugli effetti sulla salute umana delle micro e nanoplastiche sono ancora scarse e la qualità delle prove è variabile. Pertanto, l’Efsa ha elencato le ulteriori informazioni, che devono essere raccolte al fine di consentire una futura valutazione conclusiva del rischio sui possibili rischi per la salute umana derivanti dalla presenza di micro e nanoplastiche negli alimenti. I metalli pesanti negli alimenti possono causare vari effetti negativi sulla salute. A seguito delle valutazioni del rischio dell’Efsa per piombo, cadmio, arsenico, mercurio e stagno, la Commissione ha stabilito livelli massimi per questi contaminanti in un’ampia gamma di alimenti ai sensi del regolamento (CE) n. 1881/2006, al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana. Gli alimenti contenenti metalli pesanti in concentrazioni superiori a questi livelli massimi non possono essere immessi sul mercato dell’Ue e gli Stati membri effettuano controlli ufficiali per verificare il rispetto dei livelli massimi e intraprendono azioni di contrasto (ad esempio ritiri dal mercato o richiami), quando individuano non conformità”.

Il trattato UE-Mercosur può rappresentare un rischio per la qualità del cibo consumato dai cittadini italiani ed europei? Su questo tema, Dejond conclude: “È importante ricordare che le norme sulla sicurezza alimentare dell’Ue non vengono modificate dagli accordi commerciali, tra cui l’approvazione su base scientifica delle sostanze attive nei prodotti fitosanitari, il meccanismo per rivedere i livelli massimi di residui esistenti di tutti i prodotti approvati e alcuni pesticidi non approvati. Le regole sono le stesse per importatori e produttori nazionali. Gli alimenti importati nell’Ue devono rispettare i livelli massimi di residui di pesticidi fissati dall’UE, per fare un esempio”.

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