Parte dal mare il futuro dell’area dello Stretto - QdS

Parte dal mare il futuro dell’area dello Stretto

Lina Bruno

Parte dal mare il futuro dell’area dello Stretto

sabato 22 Luglio 2023

Il punto con il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Mario Mega. Tre le infrastrutture essenziali per lo sviluppo della città: porto di Tremestieri, quartiere fieristico e terminal crociere

MESSINA – Porto di Tremestieri, riqualificazione delle aree libere del quartiere fieristico, nuovo terminal crocieristico. Tre opere essenziali con un diverso peso nel cambiamento in atto sul fronte mare, anche a sostegno delle politiche turistiche che il Comune sta prospettando. Opere in cui l’Autorità di Sistema Portuale ha un ruolo, per competenze e investimenti programmati, anche se nel caso del Porto di Tremestieri è il Comune la stazione appaltante.

Al Porto di Tremestieri lavori fermi da mesi

In quest’ultimo caso i lavori sono fermi da mesi e i sindacati, la Uil in particolare, temono che non sia semplicissima la ripresa delle attività con una nuova impresa. “Sappiamo di questa possibile cessione del ramo d’azienda della Nuova Coedemar – spiega al QdS Mario Mega, presidente dell’Adsp dello Stretto – e durante la seduta aperta del Consiglio comunale il Rup ha comunicato che se tutti i passaggi verranno confermati, entro ottobre il cantiere potrebbe ripartire, dando il termine per la conclusione dei lavori nel 2025. Dobbiamo ritenere che il Comune abbia la situazione sotto controllo. Certo, ci sono risorse che mancano, come i 17 milioni revocati perché i lavori per quella tranche dovevano essere completati entro il 31 dicembre. Utilizzeremo nostri fondi di bilancio per onorare un impegno preso, ma mancano altri 34 milioni per revisione prezzi che il Comune ha richiesto e pare che ci sia un impegno del ministero delle Infrastrutture”.

L’Adsp dello Stretto per attingere a quei 17 milioni dovrà sacrificare per il momento qualche opera, non si sa ancora quale. “La prossima settimana – spiega Mega – nel Comitato di gestione approveremo il nuovo Piano operativo triennale. A ottobre approveremo il Bilancio di previsione e in quella fase valuteremo le priorità e in funzione delle disponibilità che abbiamo nell’avanzo che immaginavamo di utilizzare per opere in corso di progettazione ne posticiperemo qualcuna”.

Ruolo centrale l’Adsp lo ha nella riqualificazione e messa in sicurezza del waterfront nelle aree libere della zona ex fiera per il collegamento con la passeggiata a mare. L’appalto da circa 5 milioni di euro è stato aggiudicato e i lavori dovrebbero iniziare a fine settembre. “Un progetto – sottolinea Mega – concordato con il Comune e che è solo il primo tassello di un intervento più ampio, perché contiamo entro fine luglio di lanciare il concorso di progettazione per quasi un milione di euro che consentirà di avere il masterplan complessivo di tutta l’area di due chilometri e mezzo da Boccetta all’Annunziata con tutti i venti immobili dell’ex Fiera. Nel concorso di progettazione abbiamo stimato lavori e opere per un centinaio di milioni di euro”.

Un’ampia e corposa riqualificazione quindi che coinvolge una parte importante della città. In tutto questo, come evidenziato da Mega, il Comune “ha chiesto di potere intervenire nell’area della Fiera e noi abbiamo detto che quando avremo dotato tutta quell’area demaniale di quanto previsto dal Piano regolatore portuale, si valuterà come dare attuazione alle funzioni con finanziamenti individuati con iniziative di partenariato. Senza progetti non si fa niente. Non vi è nessuna preclusione. È importante che si vada verso una condivisione”.

Quasi cento milioni di lavori che devono andare entro fine anno in avvio, sette gare in corso, frutto del lavoro degli ultimi tre anni. C’è anche il nuovo terminal crocieristico, con la pubblicazione del nuovo bando dopo l’annullamento del precedente. “Sarà un appalto – sottolinea il presidente dell’Autorità portuale – di gestione e costruzione di un operatore privato che si farà carico di una parte dell’investimento e per 20 anni lo gestirà. L’Adsp contribuirà con tre milioni e mezzo di euro, il 47% dell’intero importo. I numeri del crocierismo messinese consentono questo tipo di appalto e quindi la sostenibilità economica, non quelli di Reggio Calabria. Per questo abbiamo deciso di separare gli interventi”.

Gli anni di blocco dell’opera sono serviti, assicura Mega, a migliorare quello che sarà il risultato finale del terminal messinese: “Ci siamo confrontati con i marittimi che hanno espresso perplessità su quella gara che abbiamo poi annullato, sono stati riviste tutte le sistemazioni esterne e operato accorgimenti che aumenteranno l’efficienza dell’opera. Un perfezionamento del progetto in parte fatto quindi e che completerà chi vincerà la gara”.

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