Arriva nel primo pomeriggio volo rimpatrio italiani da Kabul con a bordo i nostri connazionali, ma anche una ventina di cittadini afghani.
Preso d’assalto dai civili in fuga l’aeroporto di Kabul. Gli afghani che cercano di lasciare il Paese sono sulle piste e arrampicati alle scale dei ‘finger’ dello scalo.
I soldati americani hanno messo in sicurezza il perimetro dello scalo, ma faticano a mantenere l’ordine dentro, tanto che sono arrivati a dover sparare colpi in aria per mantenere il controllo. I soldati americani hanno sparato in aria. “Ho molta paura. Sparano colpi in aria. Ho visto una ragazza che veniva schiacciata e uccisa”, ha detto un testimone.
E’ atteso in mattinata a Fiumicino il KC 767 dell’Aeronautica Militare che riporta in Italia personale diplomatico che era stanziato nella capitale afghana e alcuni ex collaboratori afghani. Il volo è decollato ieri sera dall’aeroporto di Kabul.
Nella capitale, in mano ai talebani, sono state evacuate le ambasciate straniere, tranne quella russa i cui rappresentanti hanno fatto sapere di essere in contatto con i talebani e di aver ricevuto garanzie sulla sicurezza della sede diplomatica.
Almeno cinque persone sono rimaste uccise all’interno dell’aeroporto di Kabul dove migliaia di persone si sono radunate cercando di lasciare l’Afghanistan. Lo riferisce Sky News che cita testimonianze che arrivano dalla capitale afghana e riporta di immagini della zona dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai riservata al traffico aereo civile che testimoniano il caos con afghani che cercano di salire su una scaletta e persone che cadono. Il Wall Street Journal riporta invece di tre persone rimaste uccise da colpi d’arma da fuoco al terminal passeggeri.
Afghanistan, Papa Francesco: “cessi il frastuono delle armi”
“Mi unisco all’unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan. Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo.
Solo così la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco”. Così papa Francesco ieri mattina dopo l’Angelus parlando della caduta dell’Afghanistan in mano ai talebani.
Il pontefice ha anche rivolto un pensiero alle popolazioni di Haiti colpite dal forte terremoto che ha provocato numerosi morti, feriti e ingenti danni materiali: “Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle care popolazioni colpite duramente dal sisma. Mentre elevo al Signore la mia preghiera per le vittime, rivolgo la mia parola di incoraggiamento ai sopravvissuti, auspicando che verso di loro si muova l`interesse partecipe della comunità internazionale”, ha detto.
Afghanistan, gli Stati Uniti
accelerano evacuazione da Kabul
Il Dipartimento di Stato Usa assicura l’intenzione di “accelerare l’evacuazione di migliaia di afgani che possono ricevere uno speciale visto per migranti, quasi 2000 dei quali sono già arrivati negli Stati Uniti nelle scorse settimane”.
La posizione italiana, Lamorgese: “accoglienza per nuovi profughi dai Balcani”
Il Parlamento torna oggi a lavorare per qualche ora nonostante la chiusura estiva per fissare la data dell’audizione dei ministri di Esteri e Difesa Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini sulla posizione italiana di fronte all’improvviso ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan.
Il presidente della commissione Esteri della Camera Piero Fassino riunisce oggi l’ufficio di presidenza per fissarne la data su cui nel fine settimana di Ferragosto ci sono stati diversi contatti fra Governo e le presidenze delle commissioni Esteri e Difesa di entrambe i rami del Parlamento davanti alle quali è probabile i due ministri siano chiamati congiuntamente a riferire.
Quanto al soccorso in Afghanistan agli italiani che vi risiedono e a coloro che hanno supportato le attività in questi anni degli occidentali a cui i Talebani stanno dando la caccia, “faremo di tutto per farli arrivare in italia in sicurezza”, ha dichiarato la ministra degli Interni.
“Ci sono dei comunicati dei Talebani secondo cui non faranno interventi immediati fino a quando non ci sarà un’azione congiunta da parte delle autorità locali” e “questo – ha sottolineato- dovrebbe garantire la partenza degli italiani che sono lì e di coloro che hanno cooperato con le forze armate: medici, interpreti, ausiliari”.
D’altra parte, ha ricordato Lamorgese, “in Afghanistan è avvenuto tutto in pochissimo tempo” e al momento “spostarsi anche solo per andare in aeroporto può essere un problema”.
foto Ansa