Agrigento, il Pronto soccorso ritorna alla normalità - QdS

Agrigento, il Pronto soccorso ritorna alla normalità

Irene Milisenda

Agrigento, il Pronto soccorso ritorna alla normalità

sabato 05 Agosto 2023


Ma restano ancora molti nodi da sciogliere, tra cui quello del personale: i sindaci agrigentini chiedono tavolo tecnico con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e con l’assessorato regionale

AGRIGENTO – “Oggi il pronto soccorso dell’Ospedale di Agrigento è normale, non dico che oggi tutto è funzionante al 100% perchè ci sono tante cose che vanno perfezionate e sistemate, ma in una settimana ci siamo semplicemente organizzati e abbiamo lavorato per riprendere la situazione in mano. Ho accettato l’incarico da primario perchè sono attaccato al mio lavoro, e l’ho fatto per la comunità, senza nessun secondo fine”.

Sono queste le parole del dottore Giuseppe Caramanno, già primario del reparto di cardiologia, nominato da pochi giorni nuovo primario della Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza, che subentra al dimissionario Sergio Vaccaro, a margine di una conferenza convocata dalla direzione dell’Asp di Agrigento per fare il punto sulle condizioni di salute del reparto dell’Ospedale San Giovanni di Dio.
Non più una situazione di emergenza. In una settimana è cambiato tanto, si è lavorato tanto, per migliorare e soprattutto riportare tutto alla normalità; accompagnati dal primario Caramanno, dal commissario straordinario Mario Zappia, e dai dirigenti Alessandro Mazzara ed Emanuele Cassarà abbiamo effettuato un sopralluogo tra le corsie del Pronto Soccorso: non più caos e confusione, sono tornati funzionati i monitor che identificano i codici bianchi, rossi, verdi e gialli e scandiscono i minuti di attesa tra una visita e l’altra, i pazienti sono sistemati all’interno delle stanze, con delle tende, che li separano da altre persone e non abbandonate nei corridoi, tutto regolare per quanto riguarda l’astanteria, e tra le novità sono state aperte anche due stanze di cardiologia che permetteranno la visita veloce direttamente in pronto soccorso per i pazienti che arrivano con dei dolori al torace.

Resta al momento il problema del personale ma la Direzione aziendale ha già deliberato l’avvio delle procedure per l’immissione in servizio presso il Pronto soccorso di Agrigento di un dirigente medico di Mcau proveniente dall’Humanitas Research Hospital di Rozzano, che ha espresso disponibilità all’assunzione dell’incarico nei giorni scorsi. La nuova immissione precederà di poco quella di altri quattro sanitari che, in regime di libera professione, andranno a dare man forte in corsia.

“L’Asp di Agrigento non è l’unica che ha dei problemi, è opportuno dire le cose come stanno, dobbiamo dire quello che è stato fatto, perchè la gente ha paura di venire al pronto soccorso, e da cittadino non posso dire diversamente, ma oggi la situazione è cambiata, le condizioni sono migliorate,e gli agrigentini lo devono sapere. Noi continueremo a lavorare, perchè ancora non abbiamo finito. Oggi possiamo dire che molti problemi sono stati risolti“, così il commissario Asp Mario Zappia.
E se da un lato i problemi circa la situazione del Pronto soccorso di Agrigento sembrano superati, dall’altro lato restano i problemi negli altri presidi ospedalieri della provincia. I sindaci agrigentini, dopo un sit-in di protesta e l’incontro con il commissario Straordinario dell’Asp Mario, hanno chiesto un tavolo tecnico permanente con il ministero della Salute e l’assessorato regionale.
“Abbiamo una sanità di livello africano. Lo Stato non ci garantisce i servizi che ci meritiamo, e pretendiamo che anche a noi, come il resto d’Italia, venga garantito il diritto alla salute. La mia controparte oggi non è il Commissario dell’Asp, ma è il Governo Regionale e Nazionale”, ha dichiarato Giovanna Bubello sindaco di Alessandria della Rocca.

Irene Milisenda

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