Agrigento, istituzioni e associazioni contro racket e usura - QdS

Agrigento, istituzioni e associazioni contro racket e usura

Irene Milisenda

Agrigento, istituzioni e associazioni contro racket e usura

mercoledì 12 Aprile 2023

Nei giorni scorsi un importante confronto a Canicattì per incoraggiare tutte le vittime a denunciare gli aguzzini. Servono risposte decise per arginare un fenomeno che va affrontato con coraggio

AGRIGENTO – Un’impresa su dieci del terziario percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza: L’usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori. Questo è quanto emerge dall’indagine di Confcommercio sui fenomeni illegali legati alle attività produttive del territorio.

Oggi rispetto al passato sono tanti gli imprenditori che, vittime di usura, non si piegano al ricatto e decidono di denunciare e vivere in libertà, ma ci sono ancora tanti imprenditori che hanno paura. Lo Stato però c’è ed è presente su tutto il territorio insieme alle associazioni di categoria e alle organizzazioni antiusura. Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Canicattì in occasione di “Denunciare conviene”, iniziativa organizzata da Sos Impresa e fortemente sostenuta dal prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, e dal commissario nazionale del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, prefetto Maria Grazia Nicolò. Entrambe hanno evidenziato l’importanza della denuncia degli imprenditori costretti a subire pesanti intimidazioni da parte delle organizzazioni criminali dedite all’usura e alle estorsioni quale possibilità di riscatto e opportunità di rinascita attraverso il supporto dello Stato, che interviene con aiuti concreti per consentire la ripresa delle attività produttive che hanno subito danni materiali ed economici.

“Negli anni – ha affermato Maria Grazia Nicolò – molto è cambiato, ma c’è ancora tanto da fare. Adesso chi denuncia non è solo: un ruolo importante è quello delle associazioni, che vivono il territorio e riescono a intercettare le vittime di usura”.

Sos Impresa sta svolgendo un importante lavoro di sensibilizzazione e accompagnamento alle denunce degli imprenditori, come raccontato anche dal canicattinese Diego Danile, il quale dopo aver cessato la propria attività perché vittima di usura è riuscito, grazie al contributo finanziario ottenuto con il Fondo di solidarietà concesso dal ministero dell’Interno e grazie alla Rete per la legalità, ad aprire una nuova sede commerciale.

“C’è tanto lavoro da fare – ha sottolineato il prefetto Cocciufa – ma accanto all’attività di repressione dobbiamo anche parlare di sensibilizzazione”.

“Oggi denunciare conviene – ha affermato il presidente di Sos Impresa, Luigi Cuomo – perché non solo liberi te stesso, liberi la tua famiglia, la tua azienda dalle oppressioni criminali, ma trovi lo Stato che insieme alle associazioni ti aiutano a rilanciare la tua azienda e trovare condizioni di vita migliore”.

All’iniziativa hanno partecipato anche il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, il questore Emanuele Ricifari, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, rispettivamente colonnello Vittorio Stingo e colonnello Rocco Lo Pane.

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