Il territorio di Agrigento si oppone all’Autonomia differenziata - QdS

Il territorio di Agrigento si oppone all’Autonomia differenziata

redazione

Il territorio di Agrigento si oppone all’Autonomia differenziata

mercoledì 22 Febbraio 2023

Sindaci e rappresentanti istituzionali, del mondo dell’associazionismo e delle professioni si sono incontrati nella Sala Giglia dell’ex Provincia regionale per discutere del provvedimento

AGRIGENTO – L’Aula consiliare Luigi Giglia del palazzo della Provincia ha ospitato nei giorni scorsi l’incontro-dibattito sul disegno di legge dedicato all’Autonomia differenziata, presentato dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli e approvato dal Consiglio dei ministri durante la prima settimana di febbraio 2023.

Molti i sindaci presenti – con in testa il primo cittadino di Alessandria della Rocca, Giovanna Bubello, che ha organizzato e sollecitato l’incontro – tra cui i rappresentanti dei Comuni di Agrigento, Naro, Favara, Santo Stefano Quisquina, Favara, Ribera, Montevago. Hanno preso parte all’incontro anche il commissario straordinario Raffaele Sanzo, il deputato Ars Angelo Cambiano e altri rappresentanti istituzionali: tutti hanno sottolineato come l’approvazione del provvedimento sull’autonomia differenziata rischi di dividere il Paese e creare, ulteriormente, un divario tra Nord e Sud.

Presenti anche numerose associazioni come Confimpresa con Alessio Lattuca, Associazione del Sud Italia, Anpi con Angelo Lauricella, il Cartello sociale con don Mario Sorce, Pezzino, Buscemi e Acquisto, Ordini professionali, tutti uniti e insieme per denunciare l’approvazione del provvedimento sull’autonomia e lanciare un forte appello alle istituzioni per chiedere il ritiro della proposta di legge che a dir loro emarginerebbe la Sicilia dal resto del Paese.

“Questa – hanno affermato gli intervenuti nel corso dell’incontro – è una battaglia sociale e civile che deve essere spiegata ai cittadini, contro un provvedimento che spaccherebbe il Paese facendo pagare alle popolazioni meridionali prezzi altissimi. È necessario pretendere misure per lo sviluppo e l’occupazione, uguali servizi e diritti, opportunità, di chi vive nelle regioni più ricche del Paese rispetto alle Regioni del Meridione. Bisogna pronunciare un forte no all’autonomia differenziata”.

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