Alessio Vassallo: “Leggere mi ha cambiato la vita” - QdS

Alessio Vassallo: “Leggere mi ha cambiato la vita”

redazione

Alessio Vassallo: “Leggere mi ha cambiato la vita”

sabato 16 Aprile 2022

Intervista all’attore palermitano che ha dato voce ad alcuni personaggi di Camilleri

Da cinque anni va alla scoperta delle pagine più belle ma meno conosciute della letteratura italiana attraverso Sciarada, il circolo delle parole. L’altro 900, in onda ogni lunedì in prima serata su Rai 5. Ma i libri, da sempre, sono nel suo dna. Alessio Vassallo, attore palermitano classe ’83, che ha dato voce a Camilleri con Il giovane Montalbano, La Concessione del telefono, La stagione della caccia, facendo dell’immaginaria Vigata la sua seconda casa, racconta la sua passione per i libri.
“Ho girato tutta l’Italia ‒ spiega ‒ leggendo grandi autori del Novecento, da Giuseppe Berto a Ennio Flaiano, da Goffredo Parise ad Attilio Bertolucci. Ho avuto la fortuna di scoprire nomi che mi hanno illuminato”.

Ad esempio?
“Mi sono innamorato di Giuseppe Berto, autore di Anonimo Veneziano e de Il male oscuro, quest’ultimo uno dei libri che ho amato di più: un flusso di coscienza sulla depressione e sul suo rapporto col padre. E, ancora, I sillabari di Goffredo Parise, un manuale di emozioni e sentimenti che analizza un termine per ogni lettera dell’alfabeto, parole che fanno parte della vita, una bibbia dei sentimenti da portare sempre in valigia”.

Per ogni autore ha visitato una città italiana…
“In ognuno di questi luoghi si cerca di raccontare anche lo scrittore attraverso le sue parole. A Venezia, tra i canali, ho letto alcuni passi tratti da Giuseppe Berto ed è stata un’esperienza indimenticabile. O a Bologna, con la figlia di Amos Oz, sfogliando il capolavoro del padre, Una storia di amore e di tenebra al Museo Ebraico”.

Qual è il suo rapporto coi libri?
“Ottimo: la prima cosa che dico ai ragazzi ai corsi di recitazione è di leggere tanti romanzi e non guardare film. Nella letteratura si ha la piena cognizione dell’evoluzione narrativa del personaggio, cioè testo e sottotesto, cosa che non avviene nella sceneggiatura di un film. Il romanzo cresce con te e ti accompagna per il resto della tua vita, alcuni libri stanno per mesi sul tuo comodino, sono una grande cartina di tornasole e ti rendi conto perfino di come viene creato un personaggio; il film ha invece un grande bluff, che è quello del montaggio”.

Cosa le piace leggere?
“Ho letto e leggo tanto. John Fante è senza dubbio il mio autore preferito, come disse Bukowski che lo scoprì: Fante was my God. È uno scrittore ironico, sensazionale, lo amo follemente. La saga di Arturo Bandini, in particolare, è un libro che mi ha accompagnato in tutto il periodo accademico alla Silvio D’Amico, nei miei inizi. Ho anche scritto uno spettacolo su Fante, troverò il tempo di metterlo in scena: la mia vita che viene attraversata dai suoi libri e dalla sua scrittura. Credo che leggere sia fondamentale, viviamo ormai schiavi delle immagini, si guardano solo foto e nessuno si sofferma sull’articolo. I libri creano un importantissimo bagaglio di vita, ti catapultano in mondi totalmente diversi”.

E poi c’è Camilleri, parte fondamentale della sua vita non soltanto professionale…
“Lo reputo uno degli autori più importanti del Novecento e per me è stato incredibile poter entrare in contatto con lui e poter dare voce a spaccati veri e propri della nostra Sicilia, per fortuna non solo caratterizzata da stereotipi di mafia, ma vista come una terra pulsante, vera. Sicuramente è stato il momento più alto della mia carriera, da appassionato di letteratura quale sono, sia da un punto di vista sentimentale che emotivo. La prima volta che incontrai il maestro eravamo a Cinecittà per le riprese de Il giovane Montalbano: eravamo nel panico, alle prime armi con la sua scrittura, quando ci chiese di recitare una scena davanti a lui a macchine da presa spente. È stato un momento epico”.

Dove la vedremo adesso?
“Prossimamente nella serie Sopravvissuti, su Rai 1 in prima serata. Una sorta di Lost all’italiana con Lino Guanciale e Barbara Bobulova. In autunno sarò protagonista, sempre su Rai 1, di uno dei film della collana Purché finisca bene, diretto da Matteo Letto. E poi mi piace tornare in Sicilia con il mio corso di recitazione a Palermo: corsi intensivi per i ragazzi che si vogliono avvicinare a questo mondo. Le tante richieste che ricevo mi riempiono il cuore!”

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