Alla scoperta dei tesori nascosti del Palermitano - QdS

Alla scoperta dei tesori nascosti del Palermitano

redazione

Alla scoperta dei tesori nascosti del Palermitano

Antonio Schembri  |
martedì 21 Marzo 2023

Presentate nelle giornata ieri a Palazzo delle Aquile le Giornate di Primavera del Fai: un’opportunità per dimostrare quanto il territorio possa offrire in termini culturali e turistici

PALERMO – Ville e musei, ma soprattutto i complessi monumentali che fanno del capoluogo siciliano e della sua provincia uno straordinario contenitore d’arte sincretica. Un patrimonio che sarà possibile fruire con le visite allestite per le imminenti Giornate di Primavera del Fai, il fondo nazionale per l’ambiente.

L’appuntamento, presentato ieri a Palazzo delle Aquile, giunge alla sua 31^ edizione con quattrocento città italiane coinvolte e 750 luoghi aperti al pubblico. È possibile leggere un ampio approfondimento all’interno dello spazio settimanale che il QdS dedica alla Bellezza.

Per quanto riguarda Palermo, nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 marzo, la manifestazione calamiterà il pubblico soprattutto verso i chiostri delle antiche chiese cittadine. A cominciare da quello di San Giovanni degli Eremiti, per il quale la delegazione Fai di Palermo ha finanziato il progetto, redatto della Soprintendenza ai Beni culturali, della riqualificazione della sua area verde.

All’idea di puntare su alcuni di questi splendidi cortili porticati si accompagnano anche alcune novità: “Nello stesso chiostro di San Giovanni degli Eremiti – ha spiegato Sabrina Milone, capo della delegazione palermitana del Fai – sarà possibile percorrere il camminamento superiore dal quale la vista d’insieme di questo spazio a cielo aperto è magnifica”.

Sarà poi la volta della Chiesa di Sant’Agostino con il suo chiostro, un gioiello cinquecentesco poco conosciuto, dello spazio porticato della Magione e di quello situato all’interno dell’ex complesso monastico del Santissimo Salvatore, occupato dal Liceo Regina Margherita, situato a fianco del Cassaro (la via Vittorio Emanuele): anche questo un sito ricco di meravigliose tracce artistiche e del quale sarà possibile godere una splendida visuale dalla terrazza soprastante.

Spazio anche alle mostre

Gli iscritti al Fai potranno ammirare la collezione di ceramica Tschinke Daneu, una delle più importanti famiglie di antiquari palermitani, allestita dalla Soprintendenza di Palermo nelle sale dell’ex Convento della Magione. Tra le vetrine, svariate maioliche, vasi da farmacia, piatti e vasellame: “Tutti oggetti – ha sottolineato ancora Milone – risalenti al periodo tra il Cinquecento e l’Ottocento e provenienti sia dai più importanti centri di produzione siciliani (Caltagirone, Sciacca e Burgio) sia da altre zone del Sud Italia”.

Non solo beni culturali

Non solo beni culturali legati all’antichità, comunque. Nella imminente due giorni del Fai è infatti in programma anche l’apertura della Aula bunker di Palermo, simbolo della lotta alla mafia. Tutte le visite saranno guidate da giovani studenti, apprendisti “ciceroni” preparati all’uopo dal Fai.

Spostandosi in provincia, a Monreale, le aperture saranno sempre a cura del Fai di Palermo e sarà possibile visitare il complesso monumentale Guglielmo II, con il prezioso Fondo antico della sua biblioteca, che custodisce un ricco patrimonio librario, al quale si aggiungono la galleria di arte sacra e quella di arte moderna. “Con la sua raccolta di codici cartacei, miniature, incunaboli e cinquecentine – ha commentato Letizia Sardisco, assessore comunale Monreale con delega all’Unesco – il Fondo antico è un luogo di enorme interesse. Quelli di Monreale sono in realtà spazi tradizionalmente aperti al pubblico, ma che a causa delle insufficienti risorse economiche, e attualmente anche umane, non vengono messi nella condizione di essere conosciuti come meriterebbero”.

Le Giornate di Primavera prevedono anche visite a monumenti in borghi un po’ più distanti come Castelbuono e Isnello, nel cuore del Parco delle Madonie, e Carini, a neanche trenta chilometri da Palermo, dove a gestire le visite saranno i gruppi locali del Fondo per l’ambiente. Nel primo borgo queste si concentreranno sull’itinerario dedicato alla famiglia dei Ventimiglia: quindi l’omonimo Castello e il Duomo, ai quali si aggiunge il tour al museo naturalistico Minà Palumbo. A Isnello, invece, un trekking urbano condurrà i visitatori tra le viuzze del paese e alla scoperta in particolare della chiesa di San Michele Arcangelo, candidata al novero dei luoghi del cuore Fai, nonché della chiesetta di Santa Maria del Gesù, sulla collina che sormonta il geosito della Gola di Isnello. A Carini, non sarà infine da perdere il tour in un’inedita Villa Belvedere, cinquecentesca casina di caccia dei baroni La Grua, oggi sede del centro francescano intitolato a Padre Kolbe. Un luogo che si rende fruibile al pubblico per la prima volta.

“In un territorio come quello di Palermo – ha affermato l’assessore comunale al Turismo, Sabrina Figuccia – la filiera del turismo è talmente vasta e variegata da poter produrre economie per l’intera collettività. Per questo rappresenta un’opportunità per i giovani che attendono di collocarsi nel mondo del lavoro”.

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