Amministrative, ipotesi Election day in autunno - QdS

Amministrative, ipotesi Election day in autunno

redazione web

Amministrative, ipotesi Election day in autunno

martedì 21 Aprile 2020

La proposta del ministro D'Incà dopo che ieri il Governo ha respinto il pressing delle Regioni. Mattarella ha già firmato: il voto sarà in autunno. Conte prepara la partita a scacchi con falchi della Ue. Su Mes e nomine il nodo M5S

Ieri a tarda sera il presidente Sergio Mattarella ha firmato il “decreto elezioni” approvato dal Consiglio dei ministri. Il dl prevede regionali in autunno con l’ipotesi di un election day – lanciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà “per risparmiare in termini di tempi e risorse” – che includa anche il referendum sul taglio dei parlamentari.

Con questa road map il Governo ha respinto il pressing dei governatori di Liguria, Veneto, Campania e Puglia sul voto in luglio e ha rinviato le amministrative in una finestra elettorale che va dal 15 settembre al 15 dicembre.

“Prima, non ci sono le condizioni di sicurezza”, ha spiegato il ministro D’Incà al termine del Cdm. Seguito da un lungo vertice tra il premier Giuseppe Conte, il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i capidelegazione della maggioranza: con sul tavolo – oltre alla conferma dell’accordo sulle nomine alle partecipate – il grande tema che divide governo e Regioni, quello delle riaperture.

Con il decreto elezioni il Governo proroga i Consigli regionali in scadenza il due agosto di ulteriori tre mesi stabilendo che il voto sarà entro i sessanta giorni dalla nuova scadenza degli incarichi.

Un ulteriore rinvio, a causa dell’emergenza covid-19, sarà possibile ma superiore ai tre mesi.

La decisione è arrivata proprio mentre Giovanni Toti, Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e Luca Zaia tornavano alla carica per il voto in luglio, ribadendo “la necessità di garantire agli elettori l’inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili”.

Ma il problema sicurezza non sta solo nelle elezioni quanto anche nelle settimane precedenti, di raccolta firme per le candidature e di campagna elettorale, ha spiegato D’Incà lanciando la sua proposta di election day.

Il Cdm sul rinvio del voto ha aperto quella che, per Conte, sarà una settimana cruciale. Da un lato il difficile lavoro di coordinamento tra task force, governo e enti locali sulla Fase 2; dall’altro la partita a scacchi in Ue che vede il premier alzare la posta in gioco sulla trattativa.

Non escludendo neanche un veto dell’Italia al Consiglio del 23, in caso di accordo non soddisfacente.

Oggi il Presidente del Consiglio dei ministri parla alla Camera e al Senato con Lega e Fdi con la bava alla bocca e il rischio è che, in Aula, si concretizzi quel dissenso dei “sovranisti” del M5S riacceso negli ultimi giorni da Alessandro Di Battista.

Sull’accordo sulle nomine e sul Mes la fronda “cinese” vicina al “Dibba” è pronta a giocarsi il tutto per tutto e punta il dito contro lo stato maggiore del Movimento. Ma la sortita di Di Battista, nella gran parte dei gruppi parlamentari, ha scatenato soprattutto irritazione.

“Il documento sulle nomine è stato firmato da una trentina di parlamentari su 330…”, osserva una fonte del Movimento.

Il rischio, per l’attuale maggioranza ma soprattutto per il M5S, è che quando dopo il Consiglio europeo Conte chiederà il sì delle Camere su un eventuale accordo il Movimento si spacchi e i voti di FI si rivelino determinanti.

Anche per questo, spiega un parlamentare, “Di Battista si è messo in un cul de sac”.

Spetterà soprattutto a Conte rendere la fronda M5S il più innocua possibile.

Il premier porterà in Aula l’intero pacchetto di aiuti a cui mira l’Italia. Un pacchetto dove il Mes è giudicato strumento non necessario. Ma la partita per gli eurobond è sempre più in salita, e un eventuale Recovery Fund finanziato con debito perpetuo o con bond emessi dalla commissione Ue ha tempi più lunghi del Mes.

Unico vero strumento atto a garantire liquidità all’Italia in tempi brevissimi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017