Anche Sciacca sulle orme di San Bernardo - QdS

Anche Sciacca sulle orme di San Bernardo

redazione

Anche Sciacca sulle orme di San Bernardo

martedì 24 Novembre 2020

La Giunta comunale ha deliberato l’adesione al progetto del Comitato Animosa Civitas di Corleone. Un itinerario di cento chilometri che si snoda tra fede, bellezze naturalistiche e spunti culturali

SCIACCA (AG) – Sulle orme di San Bernardo, un cammino di fede, arte e natura, da Corleone a Sciacca. Un progetto di benessere, con itinerari dedicati alla valorizzazione del turismo religioso cui ha aderito, con propria deliberazione, la Giunta comunale saccense.

A ufficializzare la notizia sono stati il sindaco Francesca Valenti e l’assessore al Turismo Sino Caracappa, i quali hanno anche evidenziando il valore dell’iniziativa e lo sviluppo che potrà avere nel potenziamento di questo segmento turistico.

Il progetto è stato realizzato dall’associazione Comitato Animosa Civitas di Corleone e comprende i luoghi in cui visse San Bernardo, il suo peregrinare verso i conventi attraverso antichi tracciati viari, regie trazzere e sentieri. I percorsi partono da Corleone in direzione di quattro tappe finali: Sciacca, Palermo, Caltanissetta e Castelvetrano.

Il primo cammino, Corleone-Sciacca, di circa cento chilometri, si snoda tra i comuni di Bisacquino, con la variante di Campofiorito, Giuliana, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano, Burgio, Bivona, Caltabellotta, fino ad arrivare in territorio saccense. Il percorso in questione potrà essere fatto sia da Corleone a Sciacca che viceversa. Lungo l’itinerario sarà collocata una particolare segnaletica con indicate la direzione e le informazioni utili più prossime. L’organizzazione prevede, inoltre, che in ogni tappa ci sia la possibilità di pernottare presso i conventi francescani o in strutture ricettive convenzionate.

“I cammini sulle orme di San Bernardo – hanno precisato dal Comune di Sciacca in una nota – possono essere percorsi a piedi, in bici o a cavallo, privilegiando quella che si definisce slow mobility, ovvero mobilità dolce”.

L’obiettivo finale, dunque, è promuovere anche la riscoperta del camminare e dell’immergersi nella natura, fondendo così turismo religioso, naturalistico, culturale.

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