App Immuni, Copasir chiede audizioni ministri e Dis - QdS

App Immuni, Copasir chiede audizioni ministri e Dis

redazione web

App Immuni, Copasir chiede audizioni ministri e Dis

mercoledì 22 Aprile 2020

Lo ha chiesto il presidente Volpi per avere chiarimenti sul funzionamento e anche per acquisire il "documento segreto" sulla Salute. Saranno sentiti Roberto Speranza, Paola Pisano e il generale Gennaro Vecchione

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) vuol vederci chiaro su App Immuni e sul documento secretato sull’epidemia da coronavirus.

Per questo ha chiesto l’audizione dei ministri della Salute, Roberto Speranza, dell’Innovazione Paola Pisano, del direttore del Dis, generale Gennaro Vecchione e di Roberto Baldoni, vicedirettore per la cybersicurezza del Dis.

Lo ha reso noto il presidente del Comitato Raffaele Volpi informando che il Copasir chiederà “immediata acquisizione” del documento secretato e questo perché ci sono “connessioni evidenti” tra emergenza Covid e la “sicurezza della Repubblica”.

Nella riunione di oggi, ha informato Volpi, Paolo Arrigoni ha relazionato in merito alla Relazione sull’attività dei Servizi di informazione per la sicurezza – secondo semestre 2019 mentre Enrico Borghi ha consegnato la relazione sulla tematica Covid 19 e disinformazione.

“Alla luce della rilevanza e della complessità delle materie in questione – ha spiegato Volpi – entrambe le relazioni saranno approfondite e poste in votazione nella prossima seduta del Comitato”.

Inoltre, sono state approfondite alcune tematiche oggetto del lavoro del Comitato, con particolare riguardo alla prosecuzione dell’indagine conoscitiva in materia di banche e assicurazioni, all’esistenza di “un documento secretato in ordine all’epidemia da Coronavirus esistente presso il ministero della salute, del quale il Comitato chiederà immediata acquisizione, e alle implicazioni connesse con la App Immuni”.

Il Comitato ha infine deciso di “intensificare le proprie convocazioni e il ciclo delle attività ad esso connesse” alla luce “delle connessioni evidenti tra la persistenza dell’emergenza del Coronavirus e le implicazioni con la sicurezza della Repubblica”.

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