"Troppo lontana dalla mia cultura politica, mentre l'Unione di centro è punto di riferimento per i moderati". Intanto il sondaggista Crespi spiega il forte calo di Salvini, "perso il contatto con la gente con posizioni ondivaghe e nevrotiche"
Ars, fuga dalla Lega Nord: Giovanni Bulla, deputato eletto nell’Udc e poi passato al Carroccio, è tornato nell’Unione di centro.
“Nella casa naturale di chi, come me – ha spiegato – , per cultura e storia appartiene all’esperienza politica democratico cristiana”.
“Si tratta – ha aggiunto Bulla, che è di Adrano (Catania) – di un mondo troppo lontano dalla mia cultura politica, l’Udc invece è, al netto di qualche incomprensione passata, un punto di riferimento per i moderati e anche la mia lista d’elezione”.
“Ringrazio – ha aggiunto – il segretario Lorenzo Cesa, i deputati e gli assessori regionali dell’Udc per la disponibilità a riprendere insieme un percorso politico”.
Anche il capogruppo Udc Eleonora Lo Curto ha espresso il suo a apprezzamento per il ritorno di Bulla nel partito.
“Sono estremamente soddisfatta – ha detto – dalla scelta di Giovanni Bulla. Torna nell’Udc un collega che conosciamo e stimiamo. Riprendiamo una collaborazione che, al di là della sua temporanea permanenza nella Lega, non si è mai interrotta”.
Il gruppo dell’Udc a Palazzo dei Normanni con la nuova adesione risulta composto da sei deputati, Eleonora Lo Curto, Mimmo Turano, Giovanni Bulla, Margherita La Rocca Ruvolo, Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice.
Il calo di Salvini per posizioni ondivaghe e nevrotiche
“La flessione di Salvini? Ha completamente perso il contatto con la gente, per questo i sondaggi sono scesi in questo modo, ha perso credibilità”.
Il sondaggista Luigi Crespi, spiega così le ultime rilevazioni per la Lega e per il suo leader.
“Ci sono – ricorda – milioni di italiani rimasti in casa, con problemi diversi da chi girava, anche con le mascherine”.
“Quella che si sta vivendo – sottolinea – è una situazione senza uguali nella storia ed è naturale che, in questo momento, la gente si riferisca a Conte, a Mattarella, alle istituzioni”.
“Salvini – ha spiegato Crespi – ha tenuto una posizione ondivaga e nevrotica, un giorno collaborativo un giorno no, doveva invece starsene tranquillo e aspettare che Conte, politicamente, si suicidasse da solo”.
“Anche la Meloni – nota il sondaggista – è stata durissima, ma non è mai apparsa eccessiva e pregiudiziale, ha svolto le sue azioni all’interno delle istituzioni, senza strappi”.