Ars, sì all'esercizio provvisorio, resta il nodo Finanziaria - QdS

Ars, sì all’esercizio provvisorio, resta il nodo Finanziaria

redazione web

Ars, sì all’esercizio provvisorio, resta il nodo Finanziaria

domenica 21 Marzo 2021

Armao, "Il Cdm non lo ha impugnato", dice rispondendo alle opposizioni e al presidente Micciché. Barbagallo (Pd), si dimetta. Da domani sedute sulla Finanziaria due volte al giorno

“Il Consiglio dei ministri non ha impugnato la legge regionale n. 1 del 2021 relativa all’esercizio provvisorio”.

La soddisfazione del vicepresidente della Regione Gaetano Armao traspariva nettamente dal comunicato inviato ieri sera e in cui si sottolineava come il risultato fosse conseguenza “di un’intesa raggiunta con il governo Musumeci che consente di concludere anche i contenziosi costituzionali insorti sulle leggi regionali del 2020 (n. 33 e 36) relative alle variazioni di bilancio e a disposizioni in materia di personale e proroga di titoli edilizi”.

L’Ars aveva approvato il 18 gennaio scorso quell’esercizio provvisorio per il 2021, che autorizzava lo sblocco della spesa regionale di circa 231 milioni di euro fino al 28 febbraio scorso, data entro la quale sarebbe dovuta intervenire l’approvazione del Bilancio di previsione e della Legge di stabilità per il 2021.

Barbagallo (Pd), Armao si dimetta

“Abbiamo passato un’intera legislatura – ha commentato Anthony Barbagallo, deputato regionale e segretario del Pd siciliano – rincorrendo le coperture finanziarie inesatte fissate all’inizio di ogni anno dell’assessore Armao. Dopo la bocciatura dell’articolo otto della Finanziaria, qualsiasi assessore avrebbe presentato le proprie dimissioni, tranne imperterrito Armao. Anche dopo che più di metà della sua maggioranza lo ha abbandonato”.

L’impugnativa e il “buco”

Poco meno di una settimana fa l’Aula era entrata in fibrillazione per la relazione degli uffici dell’Assemblea: da un lato affermava che la finanziaria si poteva tranquillamente affrontare, dall’altro evidenziava che un accoglimento della Suprema Corte dell’impugnativa del Governo nazionale avrebbe prodotto un “buco” di trentacinque milioni di euro sui conti della Regione.

Alla richiesta delle opposizioni di far tornare la manovra in Commissione Bilancio, Miccichè aveva chiesto alla Giunta Regionale di “accantonare trentacinque milioni di euro con un emendamento”, con un’esplicita critica al vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao, che però aveva risposto: “In bilancio sono appostati cento milioni di euro, ben oltre le sue più pessimistiche previsioni, spero siano solo previsioni”.

Scontro Micciché-Armao-Musumeci

Micciché aveva replicato affermando: “Se avessimo saputo prima di quest’impugnativa avremmo risolto il problema in commissione Bilancio, invece di dovermi arrampicare sugli specchi”.

La dichiarazione del Presidente dell’Ars aveva scatenato l’ira del governatore Nello Musumeci: “Lei non deve arrampicarsi sugli specchi perché potrebbe farsi male cadendo e cadiamo tutti noi: o la presidenza dell’Ars aderisce alla considerazione che fanno gli uffici dell’Ars e si va avanti o si faccia una conferenza dei capigruppo, ma non possiamo andare avanti fra le polemiche a chi la spara più alta e più grossa”.

Secca la replica di Miccichè: “Rispetto la posizione del presidente Musumeci, che in parte condivido” ma “Lo stiamo apprendendo oggi che c’è impugnativa, con la legge di stabilità già in aula”.

Armao, costretto a difendersi, aveva affermato in aula: “Non ho mai detto che il ricorso non ci fosse, ma che non era stato notificato fino al giorno dieci (la commissione Bilancio ha approvato la manovra prima, ndr).

Ma era stato smentito dall’intervento del presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava, che ha contestato la ricostruzione di Armao affermando: “L’impugnativa del CdM è stata pubblicata sul portale il 26 febbraio e trasmessa alla Presidenza della Regione l’uno marzo: voglio che questo venga messo a verbale”.

Secondo alcune voci, le tensioni nella maggioranza sarebbero causate da frizioni all’interno di Forza Italia, per la messa in discussione della leadership di Micciché.

L’accordo con Gelmini e Franco

Ieri, dunque, l’assessore Armao ha spiegato che “L’accordo con il governo centrale, raggiunto a seguito del nostro confronto con i rappresentanti dei ministeri guidati da Maria Stella Gelmini (Affari regionali) e Daniele Franco (Economia e finanze) – continua l’assessore – prevede non solo la mancata impugnativa della norma del 2021, ma anche la rinuncia ai ricorsi proposti in Corte costituzionale dallo Stato contro le due leggi del 2020”.

L’intesa prevede non solo la mancata impugnativa della disposizione del 2021, ma anche la rinuncia ai ricorsi proposti in Corte costituzionale dallo Stato avverso le due leggi del 2020 su questioni di ordine formale e inerenti il principio di annualità del bilancio.

“Nel disegno di legge di stabilità, attualmente in discussione all’Ars – ha aggiunto Armao – sarà effettuata l’abrogazione delle norme controverse nelle leggi impugnate. Si concretizzano così le rassicurazioni che il governo regionale aveva già dato nei giorni scorsi circa l’avanzato stato di definizione degli accordi con lo Stato. Un elemento che può, adesso, consentire di accelerare nella definitiva approvazione dei documenti finanziari per il 2021”.

Da domani due sedute al giorno

Da domani, intanto, per accelerare l’approvazione della Legge di stabilità, il presidente dell’Ars Micciché ha stabilito che l’Assemblea terrà due sedute al giorno. Una nella mattinata, l’altra nel pomeriggio.

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