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Arte, ritrovata la Biga di Morgantina rubata a Catania

Giuseppe Lazzaro Danzuso

Arte, ritrovata la Biga di Morgantina rubata a Catania

venerdì 18 Ottobre 2019

Per strapparla al tetto della cappella del Cimitero monumentale, due anni fa era stato usato un elicottero. Stava per essere venduta all'estero da una banda sgominata dai Carabinieri. Del furto si era occupata anche "Chi l'ha visto"

Non era stata rubata per fonderne il metallo, come era stato ipotizzato. E non era stata rubata nel 2007, come sostenuto negli anni scorsi da qualche testata giornalistica, ma nel 2017. E con un elicottero.

I Carabinieri del comando provinciale di Catania, con una complessa operazione che ha condotto all’esecuzione di diciassette provvedimenti della Procura etnea, hanno finalmente svelato alcuni dei misteri – altri non sono stati ancora chiariti, come la sua reale provenienza – della cosiddetta Biga di Morgantina, struttura in bronzo a dimensioni naturali e del peso di oltre una tonnellata ritenuta del 450 avanti Cristo.

L’imponente gruppo formato da una biga tirata da due cavalli, che secondo alcuni studiosi sarebbe stata portata alla luce alla fine dell’Ottocento nel sito archeologico dell’Ennese, per anni aveva ornato la parte superiore della Cappella Sollima nel cimitero monumentale di Catania e a quanto pare stava per essere venduta all’estero per due milioni di euro dall’organizzazione sgominata dai militari.

La biga di bronzo quand’era ancora sulla cappella Sollima nel cimitero di Catania

L’inchiesta, secondo i magistrati, ha “consentito di sgominare un gruppo criminale ad elevata pericolosità sociale, dedito alla commissione di reati contro il patrimonio nelle province di Catania, Enna e Siracusa”.
Come detto sono diciassette le persone indagate, a vario titolo, per rapina, estorsione, ricettazione e furto di opere antiche. Sei sono in carcere, le altre ai domiciliari.

Per il furto della biga utilizzato un elicottero

Per rubare la biga dal cimitero – con la complicità del custode, arrestato – i militari hanno accertato che nel 2017 era stato utilizzato addirittura un elicottero.

Il mezzo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, avrebbe sollevato la biga, poi poggiata sul pianale di un Tir con il quale era stata portata via.

L’opera sarebbe poi stata divisa in due per essere meglio nascosta.

La biga vera e propria era stata portata in un garage di Aci Catena, del Catanese, mentre i due cavalli in bronzo erano stati celati in una stanza segreta ricavata in una villa privata di Piazza Armerina, nell’Ennese.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno permesso, osservano i magistrati, di “porre un freno al crescente fenomeno dei furti e rapine ai danni di attività commerciali da parte del gruppo criminale” e di individuare, tra gli altri, un dipendente infedele della banca Monte dei Paschi di Siena, Gianluca Costantino, 44 anni, posto agli arresti domiciliari, e di un sorvegliante del cimitero monumentale di Catania, Agatino Tommaso Tasco, di 54, condotto in carcere, nell’ambito delle indagini sul furto della biga di Morgantina.

I nomi di tutte le persone raggiunte dai provvedimenti

Le persone arrestate sono, Nuccio Ardito, 49 anni, di Catania, Antonio Corio, 22 anni, di Catania, Francesco Corio, 41 anni di Catania, detenuto per altra causa, Angelo Dario Lo Giudice, 34 anni, di Catania, Giovanni Messina, 65 anni, di Nicosia, e il già citato Gianluca Costantino.

Sono finiti ai domiciliari Vito Calì, 58 anni, di Catania, Rosario Celestri, 61 anni, di Caltanissetta, Antonino Corio, 40 anni, di Catania, Salvatore Fichera, 54 anni, di Catania, Pietro Gangemi, 60 anni, di Catania, Desiree Grasso, 25 anni, di Catania, Paolo Mirabella, 48 anni, di Catania, Giuseppe Emiliano Nauta, 45 anni, di Catania, Nunzio Mario Guido Tringale, 38 anni, di Catania, e Salvatore Tringale, 62 anni, di Aci Castello e il già citato Agatino Tommaso Tasco

Un furto che aveva fatto scalpore

Il furto dell’antica biga bronzea dalla cappella Sollima, scoperta nell’ottobre del 2017, aveva fatto scalpore a Catania.

A dare l’allarme era stato Luigi Arena, un cittadino di Aidone, città nei pressi di Morgantina.

L’allora sindaco di Catania, Enzo Bianco, aveva fatto eseguire un sopralluogo dalla Polizia urbana, che avevano dato il via alle indagini.

Si scoprì così che la biga era scomparsa già da due mesi durante, si disse, lavori di rifacimento della cappella.

Della scomparsa della Biga si era occupata persino la trasmissione della Rai “Chi l’ha visto?”.

https://www.youtube.com/watch?v=BqT8XYVYul0&t=56s

La vicenda della biga è avvolta da un alone di leggenda: sarebbe stata trovata nel suo terreno dell’Ennese da un possidente.

Quando la figlia di quest’ultimo, sposata a un importate mercante d’arte di Catania, morì di parto, il marito fece erigere in suo onore una monumentale cappella, ponendovi sopra la biga.

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