Il popolo dell’assistenzialismo, ad Alcamo dilaga - QdS

Il popolo dell’assistenzialismo, ad Alcamo dilaga

Vincenza Grimaudo

Il popolo dell’assistenzialismo, ad Alcamo dilaga

venerdì 17 Febbraio 2023

Il 3% dei residenti si sostenta grazie al reddito di cittadinanza, solo il 13% di loro fa lavori di pubblica utilità. Altre 800 famiglie poi godono di bonus vari e un centinaio ha l'assistenza diretta

ALCAMO (TP) – Il 3 per cento della popolazione alcamese assistita dal reddito di cittadinanza. E di questi, appena il 13 per cento sono utilizzati in lavori di pubblica utilità. Parliamo per l’esattezza di 1.360 percettori. Lo spaccato emerge dai dati in possesso del Comune che mettono in risalto da una parte il valore sociale della misura, dall’altro le difficoltà legate a far decollare il sistema che, sulla carta, non doveva essere meramente assistenzialista.

Ma il quadro delle difficoltà economiche di una larga fetta di comunità non si ferma qui perché non ci sono solo i Puc ma anche chi ha bisogno di altri sostegni e sussidi. E sono altre 800 le persone che hanno avuto accesso ad agevolazioni di varia natura a causa del basso reddito. Di queste circa 700 hanno avuto sconti sulle bollette Tari, della luce o del gas, altre 95 hanno usufruito dell’assistenza economica diretta, quindi con contributi in denaro versati dall’ente. Se quindi uniamo questi numeri, i cosiddetti “disagiati” salgono a quasi 2.200, senza contare l’eventuale nucleo familiare al seguito.

Parliamo quindi per “difetto” del 5 per cento della popolazione alcamese, un cittadino su 20. A fare da contraltare anche il problema atavico collegato ai percettori del reddito di cittadinanza, cioè le difficoltà ad utilizzare queste persone in lavori di pubblica utilità. Sarebbero le famose 8 ore a settimana da mettere a disposizione del Comune per mansioni di custodia, vigilanza o pulizia di beni pubblici. Sono appena 180 infatti quelli che sono stati impiegati nei Puc. Nell’agosto scorso, quindi a distanza di ben 3 anni dalla partenza della misura, è scattata la “fase 2” dei progetti di pubblica utilità ad Alcamo per quanto concerne la custodia e pulizia di ville e giardini.

Altri 30 percettori del reddito di cittadinanza che hanno sottoscritto il “Patto di lavoro” sono stati inseriti nel cantiere coordinato dal Comune per affiancare gli operai municipali e intervenire per la raccolta di rifiuti abbandonati, pulizia di spazi verdi e manutenzione varia. Fra le aree individuate che sono oggetto di interventi figura la piazza Pittore Renda, tra quelle che necessitano di maggiore attenzione per via della sua condizione degradata.

“I progetti di utilità collettività – ha detto a più riprese il sindaco Domenico Surdi – rappresentano un’opportunità d’inserimento sociale per tante persone che hanno difficoltà a trovare lavoro. Con questi progetti per loro è possibile cominciare a sviluppare un senso civico del bene comune, attraverso una collaborazione lavorativa con l’ente”.

Ad oggi sono stati realizzati 5 progetti di utilità collettiva, riguardanti non solo l’ambiente ma anche l’ambito culturale e la manutenzione e tutela dei beni comuni. Inoltre, si stanno predisponendo tutti gli atti propedeutici per implementare i restanti Puc previsti. Lo scorso anno venne avviato il progetto ambientale “Custodia e pulizia ville e giardini 2”. La finalità progettuale fu quella di coinvolgere i beneficiari del reddito di cittadinanza nella cura del territorio e dell’ambiente, favorendo, inoltre, lo sviluppo dei principi di solidarietà collettiva e partecipazione attiva. Fu anche avviato alla fine dello scorso anno sempre il progetto “Clean Up 5”, riguardante la pulizia di alcuni locali comunali. Ma anche il progetto “Free Eventi”, teso ad offrire un supporto per l’organizzazione di eventi presso i contenitori culturali, quindi al Centro Congressi Marconi, Cittadella dei Giovani, Castello dei Conti di Modica e altri luoghi ancora), il progetto di “pulizia e decoro del Bottino Comunale” ed il progetto di “Manutenzione dei locali comunali”.

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