Attribuzione partita Iva, stretta su rilascio - QdS

Attribuzione partita Iva, stretta su rilascio

Salvatore Forastieri

Attribuzione partita Iva, stretta su rilascio

venerdì 13 Gennaio 2023

Novità introdotta dalla manovra di Bilancio (L. 197/2022) per evitare posizioni illegittime. L’Agenzia delle Entrate potenzia i controlli di verifica dell’effettivo esercizio dell’attività

ROMA – Stretta sulla procedura di attribuzione del numero di partita iva da parte dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Dall’1 gennaio 2023 è stato modificato l’articolo 35 del Dpr 633/72, il decreto istitutivo dell’Iva, aggiungendo il comma 15 bis 1 al cennato articolo, al fine di evitare l’istituzione di posizioni Iva illegittime, create solo per dar luogo a fatturazioni per operazioni inesistenti che servono poi a creare crediti illegittimi.

Più in particolare, la nuova disposizione, l’articolo 1 commi da 148 a 150, della Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), stabilisce che: “15-bis.1. Ai fini del rafforzamento del presidio di cui al comma 15-bis, l’Agenzia delle Entrate effettua specifiche analisi del rischio connesso al rilascio di nuove partite Iva, all’esito delle quali l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate invita il contribuente a comparire di persona presso il medesimo ufficio, ai sensi dell’articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, per esibire la documentazione di cui agli articoli 14 e 19 del medesimo decreto del Presidente della Repubblica, ove obbligatoria, per consentire in ogni caso la verifica dell’effettivo esercizio dell’attività di cui agli articoli 4 e 5 del presente decreto e per dimostrare, sulla base di documentazione idonea, l’assenza dei profili di rischio individuati. In caso di mancata comparizione di persona del contribuente ovvero di esito negativo dei riscontri operati sui documenti eventualmente esibiti, l’ufficio emana provvedimento di cessazione della partita Iva”.
In caso di mancato rilascio o di cessazione d’ufficio della partita Iva, il contribuente interessato (persona fisica o società), può ripresentare la dichiarazione di inizio attività per ottenere la posizione Iva richiesta, ma in questo caso deve rilasciare una polizza fideiussoria o bancaria per la durata di tre anni e d’importo non inferiore a 5.000 Euro.

A proposito di Iva, il 2023 ha portato con sé altre novità: il comma 72 la manovra di Bilancio prevede la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per gli assorbenti femminili, per il latte in polvere e per le preparazioni alimentari di farine, semole, ecc. per l’alimentazione dei bambini e lattanti, per i pannolini per bambini e per i seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.

Il comma 73, invece, prevede la riduzione dell’aliquota Iva del 22% al 10% sul “pellet” di cui al n. 98 della Tabella A parte III del Dpr 633/72.
Il comma 76, infine, prevede la possibilità, fino al 31 dicembre 2023, di detrarre il 50% (ripartita in dieci quote annuali), dell’Iva relativa al corrispettivo pagato per l’acquisto di unità immobiliari residenziali con classe energetica A o B cedute da organismi di investimento collettivo per il risparmio immobiliare oppure da imprese costruttrici.

Ai sensi dei commi 13-16, La riduzione dell’Iva al 5% sulle fatture di gas per usi civili e industriali per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023.

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