Augusta, chiesto lo stop ai lavori in contrada Pezzagrande - QdS

Augusta, chiesto lo stop ai lavori in contrada Pezzagrande

Luigi Solarino

Augusta, chiesto lo stop ai lavori in contrada Pezzagrande

venerdì 15 Marzo 2024

Il Coordinamento Salvare Augusta all’amministrazione comunale: “Il progetto di insediamento commerciale ricade in area vincolata, serve una moratoria per rilascio di autorizzazioni”

AUGUSTA – Il Coordinamento salvare Augusta ha inviato ai consiglieri comunali e per conoscenza al sindaco, agli assessori e ad altre autorità, alcune integrazioni e ulteriori osservazioni ed elementi utili al prossimo dibattito consiliare avente per oggetto la materia urbanistica-edilizia. Il Coordinamento, “In merito al progetto di insediamento commerciale in contrada Pezzagrande, ribadisce che detto intervento edilizio ricade in larga parte all’interno della fascia di rispetto cimiteriale di 200 metri. soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta”.

All’interno di detta area si prevede un parcheggio privato pertinenziale dell’insediamento commerciale (superficie di 4.675 mq) per una capacità prevista di ca. 130 posti auto; una rampa per il carico/scarico merci e percorsi pedonali impermeabili (superficie di 480 mq); un parcheggio pubblico oggetto di cessione al Comune (superficie di 1.450 mq); Nuova viabilità stradale comunale (superficie di 3.488 mq); Area verde a uso pubblico e area sgambatura animali, entrambe oggetto di cessione al Comune (superficie di ca. 3.530 mq).

Fascia di inedificabilità cimiteriale

“Appare pertanto evidente – proseguono gli ambientalisti – che la realizzazione delle suddette opere e dei conseguenti interventi di urbanizzazione primaria (reti fognarie, vasche di laminazione etc.), cagiona una rilevante riduzione della fascia di inedificabilità cimiteriale che il legislatore ha imposto a tutela di primari interessi pubblici quali le esigenze di natura igienico-sanitaria, la peculiare sacralità (e la relativa silenziosità) dei luoghi destinati all’inumazione e alla sepoltura, il mantenimento di un’area di possibile espansione della cinta cimiteriale”.

Il progetto ricare nella fascia inedificabile

“La collocazione del fabbricato commerciale in progetto risulta insistere in larga parte nella fascia inedificabile di rispetto stradale di 30 metri. così come evidenziata nel geoportale cartografico ‘Sistema informativo territoriale’ (Sit) del Comune di Augusta – aggiungono gli ambientalisti -. Si sottolinea che l’area in esame ricade inoltre in zona F per ‘attrezzature e impianti di interesse generale’ e d’iniziativa pubblica, nella quale, come più volte segnalato sono ammessi esclusivamente “interventi edilizi connotati da un positivo risvolto per l’interesse pubblico generale a soddisfare i bisogni essenziali della persona, aventi natura non commerciale”.

Alla luce delle superiori osservazioni e dei rilievi esposti nell’istanza indirizzata alla Regione siciliana, il Coordinamento salvare Augusta invita il Consiglio comunale “a impegnare l’amministrazione comunale ad annullare in autotutela ogni provvedimento e parere relativo a piani di lottizzazioni e interventi edificatori oggetto della richiesta ispettiva che presentino profili di manifesta incoerenza con la normativa urbanistico-edilizia e ambientale applicabile”.

Il Coordinamento rinnova altresì l’invito all’amministrazione e al Consiglio comunale a “decretare una moratoria al rilascio di autorizzazioni e concessioni edilizie per opere di nuova costruzione che determinino ulteriore consumo di suolo, nelle more dell’elaborazione partecipata e dell’approvazione definitiva del Piano urbanistico generale (P.u.g.) e del Piano urbanistico commerciale (P.u.c.). E ciò allo scopo di non vanificare il raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità ambientale imposti dal legislatore regionale (L.r. 19/2020)”.

Non è più procrastinabile l’avvio di una nuova stagione di pianificazione urbanistica del territorio, che coinvolga istituzioni comunali, associazioni e cittadini per ri-disegnare insieme una moderna città ecosostenibile che tuteli e valorizzi i suoi beni culturali e ambientali e persegua attivamente l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo che l’Unione europea impone di raggiungere entro il 2050.

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