Aumentano gli stranieri in Sicilia, gli ingressi tornano ai livelli pre Covid - QdS

Aumentano gli stranieri in Sicilia, gli ingressi tornano ai livelli pre Covid

Michele Giuliano

Aumentano gli stranieri in Sicilia, gli ingressi tornano ai livelli pre Covid

sabato 17 Dicembre 2022

Istat: “Sono quasi 112mila i cittadini non comunitari che risiedono stabilmente nell’Isola”. è l’8^ Regione in Italia per presenze: i numeri più alti nelle province di Palermo e Catania

PALERMO – Sono 111.660 i nuovi cittadini non comunitari che sono presenti regolarmente in Sicilia dal primo gennaio 2022.

I dati vengono dal report dell’Istat relativo all’immigrazione del nostro Paese tra il 2021 e il 2022. Il 3% del totale italiano, cifra che porta la regione ad essere quella che ha registrato il maggior numero di acquisizioni nel Mezzogiorno. Di questi, 61.009 sono qui per soggiorni di lungo periodo, 16.174 per motivi di lavoro, 18.209 sono i familiari che si sono ricongiunti ad un adulto che ha un permesso per motivi di lavoro.

Ancora, 795 sono i presenti per motivi di studio, 11.192 che hanno avuto asilo nell’Isola per questioni umanitarie, e 4.281 per altri motivi.

A livello provinciale, quella che segna i numeri maggiori è la provincia di Palermo, per un totale di 24.056 nuovi riconoscimenti, seguita dalla provincia di Catania, con 21.372 nuovi residenti non comunitari.

La provincia che registra i numeri più bassi è Enna, con appena 1.800 presenze, e subito prima troviamo Caltanissetta, con 4.216 cittadini non comunitari che si sono aggiunti nel 2022. Se si guarda al genere, sul totale sono 64.132 gli uomini, poco più della metà del totale, e di questi oltre il 50% si trova qui per soggiorni di lungo periodo. Le donne sono invece 47.528, e una percentuale più alta riguarda i ricongiungimenti familiari.

A livello nazionale, sono 3 milioni e mezzo i cittadini non comunitari che sono arrivati in Italia nel 2022. Tra le regioni sono la Lombardia (25,1%), l’Emilia Romagna (13,8%) e il Veneto (10,4%) ad aver registrato le maggiori quote di acquisizioni. Non è un caso che nel Nord Ovest si registrano quasi un milione e 300 mila nuovi presenti, poco meno di 900 mila nel Nord Est della penisola, e poco meno nel Centro.

Numeri molto più bassi nel Sud Italia, con meno di 400 mila presenze, e quasi 140 mila nelle Isole. A dimostrare come, nonostante le regioni del Sud siano spesso punto di approdo per molti che giungono qui senza permesso di soggiorno, sono poi le regioni del Nord ad essere agognate da chi riesce ad arrivare in maniera regolare, per le maggiori opportunità lavorative proposte.

I flussi in ingresso sono tornati ai livelli pre-pandemia, ma non c’è stato un vero e proprio recupero, nonostante una notevole crescita dei permessi per lavoro, di cui hanno beneficiato in maniera rilevante i cittadini ucraini. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, che ha spinto molte persone a lasciare il paese, la comunità ucraina in Italia ha visto ingrossare le proprie file.

A fine settembre 2022 sono 159 mila le richieste di protezione temporanea di persone in fuga. Altra novità, conseguente alla Brexit, è la presenza del Regno Unito tra le prime dieci collettività non comunitarie per numero di ingressi. Si può però ipotizzare che dietro a una quota elevata di “nuovi documenti” ci siano in realtà individui, già da tempo presenti sul territorio italiano, i quali hanno dovuto richiedere un documento di soggiorno a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

Escono invece dalla graduatoria gli Stati Uniti per i quali la nutrita presenza studentesca non ha ancora ripreso i livelli del periodo precedente la pandemia. In generale, per tutte le prime dieci collettività, il principale motivo di ingresso in Italia è il ricongiungimento familiare.

Fanno eccezione il Pakistan, i cui cittadini richiedono maggiormente protezione internazionale (oltre il 41% dei nuovi documenti rilasciati), e la Nigeria (oltre il 39%). Per la Cina tornano elevati gli ingressi per studio, che coprono il 29,8% dei permessi emessi.

Molto rilevanti per alcune cittadinanze anche i permessi rilasciati per motivi di lavoro che vedono in testa alla graduatoria, oltre l’Ucraina, anche India (37,7% del totale dei nuovi ingressi) e Cina (circa il 30,6%).

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017