Basta a Regioni centri di potere, adesso esiste un fondo di perequazione di quasi tre miliardi e mezzo di euro. Ricostruito un clima di fiducia tra le Istituzioni. Intervenire anche in aree periferiche del Mezzogiorno e del Settentrione
“Il tema è dare più competenze ai Comuni e alle Regioni, che però non devono diventare nuovi centri di potere: fare questo accordo e tenere sullo stesso tavolo i presidenti delle Regioni e i sindaci metropolitani è un dovere della politica, e quello che abbiamo fatto in questi mesi è stato ricostruire un clima di fiducia tra i diversi livelli istituzionali”.
Lo ha detto oggi Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie, oggi a Padova a proposito dell’autonomia.
“Il fondo di perequazione di 3,4 miliardi che prima non c’era e ora c’è – ha aggiunto Boccia – consente un intervento dello Stato su tutte le aree in difficoltà, non solo al Sud ma anche al Nord, come quelle interne e di montagna”.
“Il numero delle materie – ha poi detto il ministro – rischia di portarci fuori strada. Zaia ha fatto una proposta, io ho apprezzato la modifica di quella proposta: il tema era dateci le materie, dateci i soldi e facciamo noi, quell’approccio non c’è più”.
“Sulle materie – ha tagliato corto il ministro – discuteremo quando firmeremo l’intesa”.
“Abbiamo costruito un tavolo – ha sottolineato Boccia – che consente a tutti di sentirsi rappresentati. Quando firmeremo l’intesa, capiremo di quante materie c’è bisogno. Aver separato le materie Lep (Livelli essenziali delle prestazioni, ndr) da quelle non Lep agevolerà il confronto. Partire dalle materie non Lep significa accelerare i tempi”.
