Autorità di Bacino: “Cinque torrenti a rischio a Messina” - QdS

Autorità di Bacino: “Cinque torrenti a rischio a Messina”

Lina Bruno

Autorità di Bacino: “Cinque torrenti a rischio a Messina”

martedì 20 Settembre 2022

Uno a Italia, gli altri quattro in città. Il punto con l’assessore comunale alla Protezione civile, Minutoli: “Stiamo provvedendo in vista delle piogge autunnali ma serve una sinergia tra gli Enti”

MESSINA – Eventi meteo estremi sempre più frequenti riportano l’attenzione sui rischi che corre un territorio così ricco di torrenti come Messina. La messa in sicurezza dei corsi d’acqua è una priorità ma spesso si scontra con vincoli e lentezze procedurali che l’Autorità di Bacino sta cercando di rimuovere.
Le nuove linee guida emanate dalla Regione hanno in qualche modo questo scopo e riguardano tra l’altro i “sovralluvionamenti”, demandando ai Comuni il compito di rimuovere anche i sedimenti presenti nel reticolo idrografico con il passaggio da duemila a diecimila metri cubi il limite per produrre lo studio idraulico semplificato. Un’azione che dovrà comunque contemplare sistematicamente “il rispetto dell’ambiente fluviale, dei processi di dinamica dei sedimenti e della funzione di corridoio ecologico del corso d’acqua”.

Individuati cinque torrenti a rischio nella provincia di Messina

L’Autorità di Bacino nel suo report ha individuato cinque torrenti a rischio nella provincia di Messina su cui intervenire, uno a Itala gli altri 4 in città: si tratta di Bordonaro nei press dell’abitato di Cumia, Papardo tra la litoranea e la foce, Ciaramita nella confluenza con il torrente Annunziata e San Michele a monte dell’inizio della tombinatura.

“La vera titolarità sui torrenti resta dell’Autorità di Bacino – specifica al QdS Massimiliano Minutoli assessore alla Protezione civile – non si può caricare troppo sui Comuni. Da Amministratore locale devo garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini quindi intervengo sui nodi idraulici che sono stati individuati nel Piano comunale di emergenza, e rimuovo quei pericoli che potrebbero bloccare il flusso idrico in caso di piena”.

Il Comune assicura, Minutoli sta intervenendo su quei quattro torrenti. “Stiamo provvedendo per l’eliminazione della vegetazione spontanea, anche se io sono fermamente convinto che non è quella che crea il rischio esondazione nei torrenti piuttosto le carcasse di ingombranti che formano vere e proprie discariche, questo mi preoccupa e su questo mettiamo il massimo impegno. Oltre l’accordo con MessinaServizi abbiamo fatto un affidamento per 250mila euro proprio per rimuovere quelle discariche che si potrebbero presentare all’improvviso e quindi velocizzare la rimozione. A Bordonaro non ho visto particolari rischi se non a monte dove c’è stato un abbandono di suppellettili che sono stati segnalati e sono nel piano delle rimozioni. L’attività della Polizia municipale è incessante per arginare il fenomeno ma fin quando non si farà una task force tra tutte le forze dell’ordine per contrastare il fenomeno gli incivili troveranno sempre modo per agire. Inoltre da un anno e mezzo aspettiamo i pareri dalla Regione per un progetto da 8milioni di euro per interventi incisivi su tutti i torrenti anche sui “tombinati” e non solo sui punti critici come si è fatto finora. Con l’autorità di Bacino interagiamo da tanto tempo e giornalmente la informiamo sulle criticità che riscontriamo sui torrenti e come intervenire”.

E sulle nuove direttive regionali e la rimozione dei sedimenti, ci spiega: “L’80% dei sedimenti che si trovano negli alvei torrentizi sono inquinati, secondo delle disposizioni esistenti per il loro riutilizzo si deve fare una corretta caratterizzazione ma con queste disposizioni ci troviamo adesso disorientati. Secondo un mio personale parere per pensare ad uno svuotamento ed un abbassamento quindi del livello dei greti e il trasporto ed il reimpiego dei detriti, bisogna essere più concreti; per esperienza vissuta sui torrenti dove sto intervenendo, ogni volta troviamo inquinamento da piombo o altre sostanze e bisogna aspettare lunghe procedure per gli esiti degli indagini per potere fare una progettazione esecutiva e per una caratterizzazione ci vogliono mesi.
A Minutoli abbiamo chiesto quindi come si possa pensare di svuotare i torrenti dopo 30 anni di abbandono.

“Se lavoriamo in modo sinergico tra Enti – ci ha spiegato – si può fare qualcosa ma in questo momento com’è il disposto normativo e come sono le condizioni economiche della Regione sono solo chiacchiere. Nel nostro piccolo a livello locale dialoghiamo con tutti a partire dall’Azienda foreste che aspetta l’ok regionale per alcuni interventi che in ogni caso noi come Comune in questi anni abbiamo sempre fatto con le nostre ditte; cercheremo adesso di accelerare ancora di più in vista delle piogge autunnali”.

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