L’Avis Siracusa rischia di rimanere senza sede - QdS

L’Avis Siracusa rischia di rimanere senza sede

Luigi Solarino

L’Avis Siracusa rischia di rimanere senza sede

sabato 07 Ottobre 2023

Dopo la richiesta di lasciare la struttura di via Von Platen, inviata dall’Agenzia del Demanio, è stata rigettata anche l’ipotesi di un rinnovo del contratto

SIRACUSA – L’Avis di Siracusa corre il rischio di restare senza una sede. Infatti, l’Agenzia del Demanio, lo scorso luglio, ha fatto pervenire all’Avis comunale, un intimazione a lasciare la sede di via Von Platen entro 3 mesi, e quindi entro la fine di ottobre.

Lo Stato, e per esso l’Agenzia, ha rifiutato la proposta di rinnovare il contratto dopo la scadenza, per l’asserita necessità di utilizzare l’immobile per un “uso governativo” non meglio precisato. In tal modo è messa a repentaglio la possibilità di raccogliere sangue da parte dei donatori per le trasfusioni.

Il presidente dell’Avis, Robert Fortuna, ha inviato una lettera aperta “ai donatori, alla cittadinanza, ai rappresentanti delle istituzioni locali, alla deputazione regionale, ed alla rappresentanza parlamentare nazionale”.

“L’Avis ha chiesto di sapere, in nome della trasparenza, quale fosse, in particolare, la necessità di un uso governativo talmente cogente da costringere, in così poco tempo, a sloggiare dalla propria sede un’Associazione del Terzo Settore, punto di riferimento delle Associazioni esistenti nella provincia aretusea e fondamentale supporto dell’Asp nell’attività di raccolta del sangue – scrive Roberto Fortuna -. All’interno della sede Avis, come risaputo, opera l’unità di raccolta fissa del sangue e degli emocomponenti, con tutte le attività connesse, comprese quelle di assistenza sanitaria ai donatori volontari, di screening per le osservazioni epidemiologiche sulla popolazione coinvolta e di ricerca sanitaria. È di tutta evidenza che non è facile, nel brevissimo termine assegnato, reperire altra sede, munita dei requisiti d’idoneità, senza che si registri una interruzione dell’attività”.

“La richiesta di liberare la sede appare davvero sorprendente – prosegue Fortuna – poiché lo Stato, e per esso l’Agenzia del Demanio, dopo la scadenza del contratto, ha proseguito per un anno (dal luglio 2022 al luglio 2023) a percepire il canone senza minimamente pre-avvertire l’Associazione, quantomeno in considerazione dell’attività di pubblico interesse da essa svolta, della volontà di non rinnovare il contratto”.

“L’atteggiamento autoritativo assunto dall’Agenzia rischia, più che concretamente, di determinare un vulnus nell’attività di raccolta del sangue, con possibili riflessi sui livelli di autosufficienza e di raggiungimento degli obiettivi regionali e nazionali – conclude il presidente dell’Avis – . L’Avis Comunale di Siracusa, con il contributo di tutti i donatori, ha impegnato rilevanti risorse economiche per l’adeguamento dei locali alle norme per il superamento delle barriere architettoniche e per l’ampliamento dei locali con la realizzazione del nuovo corpo di fabbrica che ospita la sala donazioni. Nel ribadire la nostra richiesta di rinnovo del contratto di affitto e di riconoscimento delle condizioni di favore, quale ente del terzo settore che svolge un servizio di pubblica utilità ed interesse, chiediamo il sostegno di quanti hanno a cuore la raccolta del sangue ed auspica l’avocazione della problematica direttamente da parte della direzione generale dell’Agenzia del Demanio”.

Al presidente Avis ha risposto il sindaco, Francesco Italia: “L’appello lanciato dal presidente Fortuna, attraverso la sua lettera aperta, non può finire nel vuoto e merita l’impegno da parte di tutti. Le conseguenze di questa decisione rischiano di essere gravi perché ricadranno sugli ospedali e, dunque, su persone fragili che certo non possono subire gli effetti di una burocrazia miope e lontana dai bisogni dei malati. Senza voler alimentare allarmismi, ritengo che la situazione richieda un immediato intervento. Mi farò parte attiva verso il Demanio per trovare una soluzione soddisfacente per tutti ed evitare l’epilogo annunciato dai fatti”.

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