Avviso 22, telenovela infinita: "Pagamenti non liquidati" - QdS

Avviso 22, telenovela infinita in Sicilia: “Pagamenti promessi e non liquidati”

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Avviso 22, telenovela infinita in Sicilia: “Pagamenti promessi e non liquidati”

Michele Giuliano  |
domenica 23 Luglio 2023

Tornano alla carica i tirocinanti dalla Regione, non mantenuto dal governo regionale l’impegno a pagare nei primi giorni di luglio.

Uno stillicidio, quello dei pagamenti per i tirocini attivati attraverso l’avviso 22. Si tratta di quasi 1.800 tirocini attivati, e mentre 1.300 sono stati liquidati in grande ritardo, 412 giovani sono rimasti in un limbo che dura ormai da oltre 3 anni.

L’assurdo sta nel fatto che 207 di queste sono idonee al pagamento, ma nonostante le pratiche siano complete, non viene emesso alcun decreto di pagamento. È quanto ripete a gran voce Oreste Lauria, portavoce regionale dei tirocinanti dell’avviso 22 della Regione Siciliana: “Dopo innumerevoli reclami fatti, abbiamo manifestato davanti l’assessorato al Lavoro il 27 aprile scorso; io come portavoce, insieme ed una delegazione del sindacato Cgil Nidil, siamo stati ricevuti dai vertici dell’assessorato al Lavoro. Dalle dichiarazioni fornite dinnanzi alla polizia reparto Digos ci rassicuravano che i prossimi pagamenti sarebbero avvenuti i primi di luglio”.

Luglio è quasi finito e dei pagamenti nessuna notizia

Invece nonostante le innumerevoli richieste, ad oggi sembrerebbe che i fondi per pagare gli ultimi tirocinanti siano ancora bloccati: “Senza poter sapere le reali motivazioni – continua Lauria -. L’assessorato al Lavoro afferma di non poter ultimare i pagamenti per un presunto problema di fondi sul capitolo di spesa dell’avviso 22. In pratica non si possono emettere i decreti di pagamenti per mancanza di liquidità”.

Allo stato dei fatti, per l’Avviso erano stati stanziati 22 milioni di euro, collocati nelle varie sessioni di bilancio che vanno dal 2019 al 2023, e di questi 18 milioni dovrebbero essere ancora disponibili. “Ci chiediamo – ribadisce Lauria -, e chiediamo al Parlamento siciliano, come mai la Regione siciliana non può effettuare i pagamenti e nessuno sa darci delle spiegazioni. Dove sono finiti i soldi destinati ai tirocini?”

Un avviso che si è concluso in un flop occupazionale

Oltre alle cifre dovute per il servizio svolto, i tirocinanti reclamano il proprio diritto ad essere riconosciuti come lavoratori della Regione Siciliana, così come è stato già fatto in altre regioni d’Italia. Un esempio è quanto successo in Calabria, dove ai tirocinanti calabresi è stata data l’opportunità di essere stabilizzati come lavoratori regionali, grazie ad un decreto fatto ad hoc.

Al contrario, per i giovani siciliani l’unica strada è stata la disoccupazione. L’avviso prevedeva lo svolgimento di un tirocinio dai 6 ai 12 mesi, con un rimborso di 500 euro al mese, con lo scopo di preparare i giovani al lavoro e quindi proiettarli verso un impiego. I risultati del bando sono stati più che deludenti dal punto di vista occupazionale, e al danno si è unita la beffa di una attesa di anni per ricevere quanto promesso.

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