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“Sfruttati e abbandonati, costretti a richiedere il Reddito di cittadinanza”: flop Avviso 22, la rabbia dei tirocinanti

redazione

“Sfruttati e abbandonati, costretti a richiedere il Reddito di cittadinanza”: flop Avviso 22, la rabbia dei tirocinanti

Michele Giuliano  |
sabato 18 Marzo 2023

Dei 1.741 impegnati in enti e aziende, solo in 170 sono stati assunti. Il portavoce: “Siamo stati usati come manodopera a buon mercato”. E qualcuno è ancora in attesa del compenso.

Ancora 189 giovani in attesa del pagamento del tirocinio, concluso ormai tre anni fa. Il rischio, ad oggi, è che queste persone potrebbero non essere pagate. L’ennesima prova del fallimento dell’Avviso 22, che ha coinvolto 1.741 tirocinanti, di cui solo 170 sono stati assunti dalle imprese in cui hanno svolto la propria attività. “Migliaia di ragazzi disoccupati sono stati lasciati in mezzo ad una strada dopo essere stati formati, sfruttati come lavoratori a basso costo – ha detto Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti regionale dell’avviso 22 della Regione Siciliana -. Dopo 3 anni la vicenda dei pagamenti dei tirocinanti dell’avviso 22 è senza una futura soluzione: centinaia di pratiche sono ancora bloccate, impantanate da lacune burocratiche rimaste irrisolte. Una situazione anomala che nessuna istituzione della Regione Siciliana vuole realmente affrontare”.

Il portavoce: “Costretti a richiedere il Reddito di cittadinanza”

Come portavoce, Lauria chiede l’intervento del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, per trovare la soluzione per garantire i diritti dei tirocinanti. Oltre al danno della perdita degli emolumenti, non è stata prospettata nessuna possibilità di occupazione per chi è rimasto inoccupato dopo il tirocinio svolto. Molti di questi giovani, secondo Lauria, si sono ritrovati costretti a richiedere il reddito di cittadinanza come unica fonte di sussistenza, altri vivono una condizione di disagio sociale, con grandi difficoltà economiche.

“I politici si alzano lo stipendio, ma non pensano a noi”

“Nonostante le enormi difficoltà economiche che il popolo siciliano è costretto ad affrontare – attacca Lauria – i nostri ‘poveri’ parlamentari sono riusciti ad adeguare il loro ‘misero’ stipendio di circa 900 euro portandolo a 12.000 euro al mese grazie ad una solerte legge regionale del 2014. Nessuno di loro però sì è preoccupato di inserire in finanziaria un progetto per favorire l’occupazione di tutti quei tirocinanti siciliani rimasti disoccupati. Ci rivolgiamo anche a tutti i parlamentari regionali – ha aggiunto Lauria – affinchè prendano atto della nostra appartenenza come lavoratori ex tirocinanti durante il tirocinio svolto, prestando manodopera per conto della Regione Siciliana e possano presentare una proposta lavorativa a sostegno dei tirocinanti per essere finalmente inseriti nel mondo del lavoro dopo essere stati formati tramite il bando dell’Avviso 22. Ad oggi invece siamo stati presi in carico da tirocinanti, usati come dei lavoratori e mandati a casa come carne da macello, per poi essere sottopagati dopo una lunga attesa”.

Le proposte di modifica all’Ars

L’avviso 22 e i risultati mai raggiunti sono stati momento di riflessione e discussione anche all’Ars, quando i deputati del Movimento cinque stelle hanno chiesto, per il futuro, di rivedere i meccanismi che stanno dietro ai bandi, per far sì che non diventino solo uno strumento di sfruttamento dei giovani. Ad esempio, potrebbero essere inseriti dei paletti che impediscano alle aziende che hanno usufruito di tirocinanti senza poi assumerli, di partecipare a successivi reclutamenti. Altro punto fondamentale, occorre tenere conto, nella selezione delle aziende, delle reali potenzialità che queste hanno di garantire una prospettiva di lavoro, in modo da proporre ai giovani delle vere opportunità. “In sintesi – conclude Lauria – siamo stati impegnati per garantire solamente manodopera a basso costo per conto della Regione Siciliana in favore di enti pubblici e imprese private. Siamo stanchi di questa situazione e non vogliamo più sentire inutili parole ma vedere finalmente fatti concreti”.

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