Basta con il “terrore”, l’Italia dei papponi che mangiano ad ufo - QdS

Basta con il “terrore”, l’Italia dei papponi che mangiano ad ufo

Carlo Alberto Tregua

Basta con il “terrore”, l’Italia dei papponi che mangiano ad ufo

venerdì 06 Novembre 2020

Nonostante l’ultimo Dpcm del 3 novembre, la situazione di fatto non è cambiata perché si chiude il Paese dei liberi imprenditori di ogni tipo, dei professionisti, dei piccoli esercenti, della ristorazione e dello svago, ma, per fortuna, il sistema produttivo rimane tale qual è.
La conseguenza è che mezzo Paese continua a vivere in condizioni economiche sufficienti, l’altro mezzo soffre la fame e la disperazione, oltre che la rabbia. Ovviamente non ci riferiamo ad aree geografiche, bensì a tutta l’Italia, con la conseguenza che il gap fra cittadini aumenta e con esso le diseguaglianze, disattendendo totalmente l’articolo 3 della Costituzione.
Dietro a questo scenario vi è l’Italia dei papponi, l’Italia dei corrotti e dei corruttori che in questo stato di emergenza generale, anche psicologica, trova modo per soddisfare la sua endemica fame.
Quando decine di miliardi vengono spesi da unica o da poche centrali, senza alcun controllo degli enti preposti (Corte dei Conti, Ragioneria dello Stato ed altri) è facile dedurre come le tentazioni siano molto forti.

In questa grave vicenda dell’epidemia, il Governo si è mosso con grande incertezza, con un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha cercato di fare il possibile, in quanto mediatore fra i quattro partiti che lo sostengono e non come capo che decide il meglio per la popolazione.
Ci è sembrata una persona che regna ma non governa, perché, dovendo ascoltare molteplici voci fra loro contrastanti, ha molta difficoltà a prendere decisioni utili all’intera popolazione e non a questa o a quella parte di essa.
La carenza maggiore di questo Governo è non aver bilanciato la tutela del lavoro con la tutela della salute, due diritti costituzionali che hanno pari dignità.
Sotto la spinta dell’Iss (Istituto superiore di sanità) e del Cts (Comitato tecnico scientifico), due enti che guardano solo alla salute, ed in mancanza di altrettanti enti che invece sostengono le ragioni del lavoro, si è verificato palesemente uno sbilanciamento, nel senso di aver fatto prevalere il diritto alla salute su quello al lavoro. Questo non è equo e sta creando danni enormi che oggi si vedono di meno, ma che risulteranno evidenti nei prossimi anni.
Nel 2020 la lotta all’evasione fiscale subisce un duro colpo perché la Guardia di finanza, chiamata ad altri compiti, ha dovuto allentare la presa sugli evasori. La conseguenza è che, contro i circa quindici miliardi di emersione dello scorso anno, forse quest’anno si arriverà a nove, con una perdita di sei miliardi.
Per fortuna il ministro dell’Economia, che ha la responsabilità di questa forza dell’ordine, non ha impartito la disposizione di andare a verificare la legittimità di coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Figuriamoci cosa sarebbe accaduto se la Gdf si fosse dispersa in milioni di soggetti che percepiscono 600-800 euro al mese.
Quando ci riferiamo all’Italia dei papponi, non richiamiamo solo corrotti e corruttori, ma tutti quelli che mangiano alla greppia dei soldi pubblici, sotto tanti punti di vista, acquisendoli senza alcun diritto, ma depauperando la ricchezza nazionale.

La situazione è grave ma non seria, sosteneva Ennio Flaiano, perché quando si verificano eventi come quello che sta attraversando il mondo intero ed il nostro Paese, si capisce bene se coloro che ne hanno la responsabilità sono persone capaci o inconcludenti.
La perdita del nove-dieci per cento del nostro Pil significa che quest’anno il Paese non produce circa 150-170 miliardi di ricchezza, che si impoverisce sempre di più, ritornando ai livelli del 1993.
Inoltre, il linguaggio usato da presidente del Consiglio, ministri ed esperti continua a infondere un’enorme paura in tutti i cittadini, i quali vedono il futuro totalmente oscuro e quindi non spendono, non investono, non fanno nulla per cominciare a ricostruire il futuro.
La situazione è più drammatica sotto il profilo psicologico che su quello materiale. Manca totalmente un messaggio ottimistico che faccia riprendere dallo stato comatoso milioni di cittadini disorientati, che non sanno più cosa fare.
È ora di cambiare registro, senza perdere altro tempo!

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