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BonuSicilia, click day, la cronaca di un fallimento annunciato

redazione web

BonuSicilia, click day, la cronaca di un fallimento annunciato

lunedì 05 Ottobre 2020

Nonostante ieri i dirigenti regionali avessero negato le anomalie della piattaforma informatica, questa oggi è andata in crash e tutto è stato rinviato a giovedì. Musumeci, "rescindo il contratto con Tim". Le opposizioni avevano previsto tutto. Gli addetti ai lavori, ripensare il bando

“Problematica tecnica imputabile a Tim spa”.

Con questa motivazione il click-day del BonuSicilia, destinato dalla Giunta Regionale alle imprese danneggiate dal lockdown, è stato rinviato a giovedì perché il sito non ha supportato le richieste.

Così come ampiamente previsto dalle opposizioni, da organizzazioni come la Cna e da tantissimi commercialisti, che avevano criticato la pervicacia del governo regionale nel negare l’evidenza.

Cronaca di un fallimento annunciato

E’ maturato così il “fallimento annunciato”, come lo ha definito il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo, affermando che quello guidato da Nello Musumeci è un governo di “dilettanti allo sbaraglio”.

“E’ una Regione allo sbando – ha aggiunto il segretario regionale dem Anthony Barbagallo – che appena ieri aveva diffuso un comunicato per tranquillizzare tutti sull’efficienza del sistema. E oggi l’ennesima brutta figura della Regione. L’unico a non accorgersi di tutto questo è proprio Musumeci che evidentemente alle brutte figure è oramai abituato”.

Tutto a posto, anzi no

Ieri sera, infatti, era giunta la nota dei dirigenti generali dell’Arit e del Dipartimento Attività produttive della stessa Regione, Vincenzo Falgares e Carmelo Frittitta, che smentiva qualunque problema: “a seguito delle analisi condotte, il fornitore Tim non ha ravvisato, ad ora, alcuna anomalia infrastrutturale e di piattaforma”.

Poi però era arrivato lo spostamento, “deciso nella notte e dovuto a un’anomalia della piattaforma in gestione Tim”, come hanno dichiarato gli stessi dirigenti regionali.

L’impressione generale è stata quella che il Governo Musumeci fosse più concentrato nel dare notizia della misura piuttosto che cercare di farla funzionare, tanto che l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano continuava a ripetere: “Con il presidente Musumeci abbiamo concepito BonuSicilia per sostenere concretamente le microimprese danneggiate dal lockdown e non come un contributo ridottissimo da distribuire a pioggia e senza criterio”.

Oggi Turano sel’è cavata dicendosi “rammaricato del disguido tecnico comunicato dalla Tim e si scusa con le imprese interessate: la Regione è cliente e non erogatrice di servizi”.

Musumeci, rescindo contratto con Tim

“Ho dato mandato all’ufficio legale della Regione di verificare se esistono le condizioni per procedere con la rescissione del contratto nei confronti della Tim Spa e con la richiesta di risarcimento danni”.

Lo ha detto nel tardo pomeriggio di oggi il presidente Musumeci, affermando che “Si tratta di un danno d’immagine della stessa azienda e nei confronti dell’amministrazione regionale, ma soprattutto per le decine di migliaia di imprese che, costrette a fermarsi in piena pandemia, dovranno attendere ancora per ottenere le risorse stanziate dal mio governo. Ho già chiesto una relazione dettagliata sull’accaduto ai dirigenti generali regionali dell’Arit e delle Attività produttive, anche per accertare eventuali responsabilità interne. Chi ha sbagliato è giusto che paghi”.

Le critiche dagli addetti ai lavori

Ma, come detto, erano stati gli addetti ai lavori a sollevare fin da subito una serie di critiche.

Rosalia Lo Brutto, presidente della Consulta regionale degli Ordini dei Consulenti del lavoro della Sicilia aveva sottolineato come moltissime aziende non potessero esibire i nuovi Durc, gli attestati di regolarità dei versamenti contributivi: la normativa nazionale aveva prorogato durante il lockdown la validità di quelli rilasciati prima del venti gennaio, “ma le imprese che ne erano in possesso in quella data erano poche”.

Vittorio Messina, presidente regionale di Confesercenti Sicilia aveva denunciato da tempo i problemi tecnici del portale che oggi è andato in crash”.

Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria, ha parlato addirittura di “calvario”, ribadendo “la necessità di una maggiore efficienza ed efficacia nei processi di assegnazione delle risorse pubbliche e una valutazione dei progetti da finanziare non sulla base di un sistema troppo spesso malfunzionante e basato solo sulla rapidità di un click, ma su criteri di ammissibilità e selezione oggettivi per progetti produttivi capaci di generare ricchezza”.

Errare è umano, perseverare diabolico

“Errare è umano – ha detto Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia – ma perseverare è diabolico. Lo diciamo da troppo tempo, devono essere adeguate sul serio le infrastrutture e le procedure informatiche reperendo e valorizzando le professionalità necessarie”.

Di “flop annunciato, frutto di una condotta politico-istituzionale slegata dal territorio e dalla realtà” hanno parlato oggi Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai che hanno fortemente criticato il Governo Musumeci, “reo di non avere dato ascolto e riscontro alla richiesta di sospensione del bando”.

Nello Battiato, Giuseppe Pezzati, Maurizio Pucceri e Orazio Platania hanno chiesto a Musumeci e Turano, di cambiare subito “i criteri e le modalità di accesso al contributo a fondo perduto se si vuole davvero dare un aiuto serio e concreto alle imprese”.

Le organizzazioni datoriali, a prescindere dal crash, avevano evidenziato “gravi incongruenze e i paletti incomprensibili contenuti nel bando” bollando come “poco seria” la scelta di destinare il bonus “solo sulla base della velocità con cui si clicca”.

Il M5s, Turano e il governo vadano a casa

“Turano e tutti i responsabili di questa genialata – hanno commentato gli esponenti del M5s all’Ars – devono andare a casa con grande vergogna e non farsi più vedere dai siciliani. Abbiamo avvisato ogni giorno il governo Musumeci che la modalità di assegnazione dei fondi alle imprese colpite dalla crisi derivante dalla pandemia sarebbe stato un flop e così è stato. Solidarietà massima alle aziende”.

“Proprio ieri – ha ricordato il capogruppo pentastellato Giorgio Pasqua – avevamo reso noto come le domande caricate sul portale della Regione Siciliana dalle imprese risultavano mescolate con dati di altre aziende. Il sistema era in sostanza andato in crash ancora prima del click day. Oggi l’epilogo di un disastro annunciato con il sito in tilt e le aziende inferocite”.

Fava, il BonuSicilia, una lotteria

“Il sistema del click day – ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava -, scelto per l’assegnazione delle somme del bonus Sicilia alla piccola e media impresa si conferma una lotteria. Solo una richiesta su cinque otterrà risposta positiva, la sopravvivenza di migliaia di aziende e dipenderà dal caso e dalla velocità di connessione”.

Cancelleri, gli imprenditori meritano di più

“Lo abbiamo detto per settimane – ha affermato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri (M5s) -, gli imprenditori siciliani meritano più della logica approssimativa del click-day, soprattutto dopo i sacrifici che hanno dovuto affrontare in questi mesi di crisi sanitaria ed economica”.

“Il Governo Musumeci – ha aggiunto -, ha dato un’altra dimostrazione di incapacità: nella finanziaria di aprile, mette a disposizione una somma chiaramente insufficiente, così pensa bene di assegnarlo con la procedura del click-day, ovvero, chi ci arriva bene, a tutti gli altri un bel niente”.

“Oltre alle scuse del presidente Musumeci ai siciliani – ha concluso Cancelleri – , mi aspetto quelle dei suoi amici Salvini e Meloni, che non hanno avuto alcuna pietà nell’attaccare Governo nazionale e Inps quando si sono riscontrati problemi tecnici, anche se si trattava di un numero di utenti di gran lunga superiore a quelli di oggi e tutto era gestito in una situazione di urgenza ed emergenza”.

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