Buon senso in politica - QdS

Buon senso in politica

Pino Grimaldi

Buon senso in politica

venerdì 08 Dicembre 2023

La riduzione del numero dei componenti delle due camere parlamentari d’Italia a suo tempo venne sbandierata ed approvata anche con il concorso di molti costituzionalisti che, non ha torto, ritenevano che ridurre la Camera dei deputati ad un emiciclo contenente 400 deputati della Repubblica (al posto dei 635 di allora) e far sedere 200 senatori (al posto di 400) nella magnifica sala di palazzo Madama avrebbero sfilacciato le tensioni ed evitato in ambo le camere comportamenti che nel passato avevano offeso la dignità del luogo ed il suo rigore nonche la dignità dei rappresentati stessi.

In Italia se ne erano contate molte di violazioni dalla ortodossia del modello di “camera aperta” con intemperanza individuale e collettive non degne dei luoghi preposti a dare ai rappresentanti del popolo eletto il rispetto che loro è dovuto in fatti, azioni e comportamenti.

Tuttavia ridurre il numero dei rappresentanti non è bastato ad “educare al rispetto delle idee altrui” favorendo contrapposizioni ideologiche e di maniera che ahimè continuano imperterriti.
E’ di giorni fa un atto stravagante – e da sanzionare -che il rappresentante dei Cinque Stelle (Segretario del Partito) ha messo in opera. Alla fine del suo discorso di opposizione ad un accordo stabilito e scritto con la opposizione, si è rimangiato tutto ed in estremo a sfregio di quanto preventivamente stabilito e scritto in un atto da sottoporre all’assemblea, ha compiuto l’atto di annunziare il voto contrario, ma soprattutto di strappare il contenuto dell’accordo già raggiunto come atto finale di una discordia insanabile con il governo.

L’atto in sé è disgustoso, volgare ed estremamente duro . Ne ricorda l’analogo accaduto anni fa alla camera dei rappresentanti degli USA dove la speaker della camera che presiedeva il 5-7 agosto On. Pelosi (donna) dopo avere, dirigendo la seduta sbuffato più volte sulle affermazioni dell’allora presidente USA Trump, alla fine alzatasi in piedi lacerò ostentatamente il testo del discorso presidenziale pronunciando parole offensive.

E questa la dimostrazione della caduta di buon senso educazione e rispetto delle norme che sta avvenendo in ogni parte del mondo quando tra governo ed opposizione dissentire è logico e ammesso, offendere è espressione di atto di mal governo ovunque e di profonda cattiva educazione.
Non è che si vogliano tarpare sentimenti, idee, punti di vista che chi le pronunzia vuole che giungano crudi e puri ai vari mittenti, ma “est modus in rebus” ed il cittadino comune ha il diritto di vedere rappresentate le proprie idee nella maniera consone che si addice al luogo dove si costruiscono le leggi.

E’ pur vero che il livello dei rappresentanti del popolo in ogni nazione tende ad abbassarsi ed è per questo che se ne richiama l’attenzione perché leggi ed atti parlamentari siano conformi ad esempi da dare e non a malevolezze da evitare.
Est modus in rebus: si cominci dai luoghi che rappresentano l’unità anche culturale dei paesi.
Pino Grimaldi

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