Calia, simenza e film sotto le stelle: torna “l’eco del cinema all’aperto” - QdS

Calia, simenza e film sotto le stelle: torna “l’eco del cinema all’aperto”

redazione

Calia, simenza e film sotto le stelle: torna “l’eco del cinema all’aperto”

Giuseppe Paternò Raddusa  |
sabato 25 Maggio 2024

Oggi a Catania riapre l’arena Argentina che segna, per molti appassionati della settima arte, l’inizio dell’estate etnea. Si parte con “Hair” di Milos Forman

CATANIA – Mentre ci lambicchiamo il cervello a individuare quale cantautore ci rappresenti meglio come siciliani tra Franco Battiato, Rosa Balistreri, Levante o Colapesce e Dimartino, ci allontaniamo dalla realtà: a raccontarci meglio è stato Brigantony. Sono poche, pochissime le canzoni che con poche immagini racchiudono il senso di una stagione magica e insopportabile: Bella d’estate, cantata da Mango e scritta da Lucio Dalla, Giorno Popolare, cantata da Viola Valentino e scritta da Guido Morra con musiche di Maurizio Fabrizio, e Quant’è bella l’estate, di Brigantony.

È uno dei pezzi più belli del cantante scomparso nel 2022 – che si apre già con una strofa immediatamente memorabile (“ccu parra mali r’astati iu ‘u pigghiassi a pirati”) – e tratteggia con brillante forza evocativa l’estate a Catania: “alliccannu gilati, ‘nte putticati, comu si sura”. Gli è bastato pochissimo per fotografare immagini eterne, e dire che la sua morte è passata troppo inosservata – perché da quando ci siamo impratichiti con reel e dirette Tik-Tok abbiamo deciso di essere tutti famosi, quindi non abbiamo avuto tempo e modo di piangere Battiato, figuriamoci i cantanti folk.

Eppure a un pezzo bello – bello sì, davvero – come Quant’è bella l’estate manca qualcosa. Un piccolo, fondamentale tassello per (ri)comporre la prossemica della Catania-tipo quando fa caldo. Il respiro, forse un po’ intellettuale per le sinestesie di Brigantony, delle arene che in città, per decenni, hanno rafforzato l’epica della seconda visione. Guardare film all’aperto non è ormai più una novità per l’Italia e per la Sicilia, complice anche Nuovo Cinema Paradiso che mappa I pompieri di Viggiù su una palazzina, e non lo è adesso che riapre i battenti la più famosa sala en plein air della città, l’Arena Argentina. Una delle poche sopravvissute: negli anni abbiamo avuto decine e decine di esercizi che proiettavano cinema all’aperto, e andare a riscoprirne i nomi e le ubicazioni fa quasi sembrare Catania un’altra Catania.

Incastonata tra i palazzi della parte finale di via Umberto e precisamente in via Vanasco 10, l’Arena Argentina non è solo un cinema all’aperto: un romanziere scadente (quindi, considerati gli standard di mercat, un best-sellerista) scriverebbe che è “un’esperienza di vita”.

All’Argentina, nata nel 1945 come teatro e all’epoca di proprietà di Salvatore Pastore, così come l’ormai abbandonata arena Ideal, ci si va mica per guardare i film all’aperto: compri il pacchetto completo. Sedili comodi come scogli, confettiere di gelato farcito di panna e ricoperto di cioccolato (non possiamo fare apologie di marca, ma chi ha un minimo di sale in zucca ha compreso), mici randagi che sfrecciano davanti al pubblico tatuando la loro ombra sulle immagini proiettate.

E, soprattutto, ci si va per contemplare lo spettacolo d’arte varia dell’umanità che la frequenta: ci ritrovi professoresse in sandali e vestiti rossi che credevi incollate alle cattedre e che invece, sorpresa!, respirano anche d’estate, dipendenti del Comune, giuristi/e che dismettono toghe e brocardi e si lasciano incantare dal cinemà ribadendoti che sono altro rispetto alla loro professione, trentenni in gonne larghe o pantalone a campana e Birkenstock d’ordinanza (qui la marca ha avuto il sopravvento), con la sigaretta di tabacco già pronta, sessantenni in camicia a maniche corte e orologio con catenina sul taschino, signore dai capelli vaporosi e con la lacca, bambini in canottiera e scarpe con gli occhi che accompagnano i nonni e infine, immancabili, quelli che guardano i film affacciati dai balconi di casa loro, a strapiombo sulla sala, visione metalinguistica e inafferrabile nella sua perfezione. Alcune sono presenze fisse, altre ricorrenti, altre fugaci, tanto da portarsi a chiedere, ogni anno, chi di loro sia reale e chi fantasma in visita da un’altra vita. Sono immagini che valgono quasi quanto la programmazione – che quest’anno, come sempre, appare in buona salute, tra seconde visioni e recuperi del passato: si parte sabato 25 maggio con Hair di Miloš Forman, ispirato al musical di Broadway di cui tutti abbiamo canticchiato, almeno mezza volta, Aquarius. Un cult movie di quelli che non si fabbricano più, un’epopea generazionale che tra il verde di Central Park e l’incubo della guerra in Vietnam schiera nel cast John Savage, Beverly D’Angelo e il recentemente scomparso Treat Williams.

Tra gli altri titoli si segnalano anche Il Federale di Luciano Salce mercoledì 29 maggio, Orlando – My Political Biography di Paul B. Preciado lunedì 10 giugno, La tomba delle lucciole di Isao Takahata giovedì 13 giugno, Drive Away Dolls di Ethan Coen, “libero” dal fratello Joel, il 28 giugno.

Il programma di maggio e giugno è reperibile sui profili social dell’Arena Argentina; a spettatrici e spettatori, soprattutto chi non ha mai goduto dell’esperienza, si consiglia di armarsi di curiosità che vada oltre la visione, e se possibile di spray anti-zanzare, ché d’estate non si sa mai – e del resto tutto torna, perché come cantava Brigantony: “che bella ‘a sira ‘nta ‘stati, c’è ccu si mangia u’ muluni, c’è ccu s’abbuffa cche’ cozzule, e ccu ci piglia ‘u manciaciumi”. “Manciaciumi”, per i non pratici della lingua catanese, è il prurito causato dalle punture degli insetti. Buone visioni.

Tag:

Un commento

  1. F ha detto:

    Bravo Giuseppe!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017