Caltanissetta, confronto sulla realizzazione della pista ciclabile - QdS

Caltanissetta, confronto sulla realizzazione della pista ciclabile

Annalisa Giunta

Caltanissetta, confronto sulla realizzazione della pista ciclabile

venerdì 24 Febbraio 2023

Il Comune ha incontrato le associazioni ambientaliste in vista del via ai lavori atteso per la prossima settimana. Contestato il previsto taglio di alcuni alberi necessario alla realizzazione

CALTANISSETTA – Prenderanno il via già dalla prossima settimana i lavori per la realizzazione della pista ciclabile tra la stazione centrale e Pian del lago (incrocio con via dei Giardini). È quanto emerso nel corso dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Palazzo del Carmine tra il Comune e le associazioni ambientaliste in vista della realizzazione dell’infrastruttura prevista tra le progettualità già finanziate di Agenda urbana (Programma operativo Fesr Sicilia 2014/2020) e che vuole collegare in mobilità dolce il comune di Enna con quello di Caltanissetta. L’importo complessivo dell’intervento è di 3.915.927,82 euro (di cui 1.865.000 previsti per la parte ricadente nel territorio nisseno).

Alla riunione erano presenti l’assessore ai Lavori pubblici Marcello Frangiamone, il dirigente della Direzione II Giuseppe Tomasella, la Po dell’Utc Eduardo Garito, il presidente del Wwf Sicilia Centrale Ennio Bonfanti, il presidente di Legambiente Caltanissetta Ivo Cigna, il responsabile provinciale della Lipu Aldo Sarto, il naturalista Amedeo Falci e alcuni residenti.

“La pista ciclabile – ha detto l’assessore Frangiamone – sarà delimitata da un cordolo di sicurezza. La pista sarà in doppia corsia dal tratto che va dalla rotatoria all’incrocio di San Luca sino ad arrivare al viale dei Giardini, mentre la parte iniziale, ovvero dalla rotatoria di San Luca sino alla stazione ferroviaria, sarà a singola corsia su ambedue le carreggiate di via Rochester”.

In prossimità di via dei Giardini, inoltre, anche per risolvere un annoso problema fognario, la ciclabile sarà realizzata in copertura dell’esistente fossato/canale di scolo, all’interno del quale sarà posizionata una tubatura per collettare le fognature dei residenti non ancora serviti dalla condotta comunale.

Criticità sono previste nel tratto tra l’incrocio viale S. Candura/via Angelo Musco e la via dei Giardini poiché lungo questo tratto la ciclovia (per entrambi i sensi di marcia) avrà un ingombro complessivo di tre metri, ma come riferito dall’Amministrazione dal punto di vista operativo non è possibile procedere, per mancanza dei tempi tecnici, all’esproprio dei terreni e proprietà private che delimitano l’attuale nastro stradale. Ne consegue che per la realizzazione si dovrà procedere all’abbattimento di un centinaio di alberi maturi per ricavare spazio.

A fronte di questo impatto l’Amministrazione ha previsto nel progetto la compensazione con la messa a dimora di circa 250 nuovi alberi lungo la strada interessata dalla ciclovia e nella scarpata presente tra via Leone XIII e via Padre Pio da Pietrelcina.

Le associazioni ambientaliste – si legge in una nota diffusa alla stampa – pur comprendendo e condividendo l’importanza del progetto hanno fatto rilevare diverse problematicità dal punto di vista procedurale e per gli impatti ambientali: anzitutto è stata stigmatizzata l’impossibilità di poter studiare il progetto e di poterne verificare la qualità, oltre che fornire i propri contributi migliorativi, visto il ritardo nella richiesta di confronto. Un intervento progettuale corretto e pensato per tempo, avrebbe dovuto prevedere una maggiore salvaguardia paesaggistica e delle essenze arboree presenti lungo l’asse viario in questione con la realizzazione della ciclovia, ove possibile, a ridosso dagli alberi esistenti anche attraverso la procedura dell’esproprio di una modesta fascia laterale. In merito alle misure di compensazione, infine, è stato rilevato che a oggi non esiste un progetto organico sul nuovo verde da impiantare, per cui tali misure rischiano di apparire poco concrete o aleatorie”.

Alla fine dell’incontro le associazioni hanno comunque evidenziato all’Amministrazione l’opportunità di segnalare lungo la tratta interessata, con urgenza, gli alberi da tagliare; di effettuare i tagli prima del periodo di nidificazione degli uccelli evitando dunque i mesi compresi tra marzo e luglio; di prevedere nel prossimo periodo autunnale, a compensazione del danno ambientale, la messa a dimora di almeno cinquecento esemplari tra alberi e cespugli autoctoni e idonei agli ambienti urbani, soprattutto dove saranno tagliate le preesistenti piante; di realizzare con urgenza un vero e qualificato progetto del nuovo verde, da sottoporre a successivo confronto.

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