Caltanissetta, forze di Polizia a confronto sulla salute mentale

Caltanissetta, forze di Polizia a confronto sulla salute mentale

Antonino Lo Re

Caltanissetta, forze di Polizia a confronto sulla salute mentale

Paola Giordano  |
venerdì 26 Gennaio 2024

Il resoconto sul convegno organizzato dalla Questura di Caltanissetta

Il disagio psicosociale di chi indossa una divisa è stato il focus del convegno “Il coraggio di parlare e la capacità di ascolto: strategie di prevenzione del disagio e promozione del benessere tra il personale della Polizia di Stato”, organizzato dalla Questura di Caltanissetta, in collaborazione con le segreterie nazionali del Sindacato italiano appartenenti polizia e dell’Associazione nazionale Funzionari Polizia di Stato con l’obiettivo di definire, appunto, strategie di prevenzione e sensibilizzazione su una materia tanto urgente da affrontare quanto delicata da trattare.

Al convegno, tenutosi giovedì 25 gennaio nell’Auditorium del Seminario Vescovile di Caltanissetta, sono intervenuti qualificati relatori del settore scientifico e assistenziale, moderati dal nostro direttore, Carlo Alberto Tregua. Ad aprire i lavori il questore Pinuccia Albertina Agnello, che dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha sottolineato quanto la salute e il benessere del personale di pubblica sicurezza meritino un serio approfondimento: “Lo dobbiamo alla società che da noi si aspetta un supporto concreto”.

Gli interventi

Dopo il saluto da parte del segretario nazionale del Siap Luigi Lombardo (“Cogliere l’eventuale disagio dei nostri colleghi è importante per evitare che tragedie come quelle successe non accadano più”) e del segretario regionale dell’Anfp Antonino Ciavola (“Riuscire a parlare di questi argomenti avendoli sdoganati è un segno di vittoria”), la parola è passata poi al sindaco nisseno, Roberto Gambino, il quale ha evidenziato come la città “meriti occasioni come questo convegno perché la nostra collocazione geografica ci pone in una posizione privilegiata”.

Nel suo breve intervento di saluti, il prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, ha invece sottolineato che “abbassare i toni, anche con una battuta, è importante per relativizzare le cose e le situazioni. Cerchiamo di trasmettere benessere organizzativo nell’ambito degli uffici”, mentre Giovanna Volo, assessore regionale della Salute ha dato “massima disponibilità dell’assessorato per qualunque sviluppo di un progetto legato al tema del convegno”.

Nella sua relazione Giuseppe Tiani, segretario nazionale generale del Siap, ha sviscerato i numeri relativi ai suicidi in Polizia: 354 dal 1995 ad oggi, l’83 per cento dei quali è avvenuta per mezzo della pistola d’ordinanza. “Il 19 marzo 2019 a Roma – ha aggiunto – è stato istituito il Tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio per il personale della Polizia di Stato grazie all’allora capo della polizia Franco Gabrielli. Quel tavolo voluto rompe il mito del supero uomo in uniforme. Siamo essere umani abbiamo le nostre fragilità come tutti”.

Enzo Letizia, segretario nazionale generale dell’Anfp, ha elencato i comportamenti cui prestare attenzione: isolamento, aggressività, ansia, agitazione e – il più pericoloso – sentirsi senza speranza, sentire un grande senso di impotenza: “A volte il disagio non emerge, non dà segnali. La persona tenta di nasconderlo a lavoro, in famiglia, a sé stesso perché teme lo stigma di malato mentale. Occorre superare il pregiudizio anche grazie a un ambiente meno giudicante e pronto a fare rete”.

Dopo la toccante relazione del vescovo di Caltanissetta, monsignor Mario Russotto, il quale ha ricordato che “il primo comandamento non è amare ma ascoltare, perché se non ti dai tempo e presti tempo e attenzione all’altro non puoi amare”, è intervenuto in video collegamento da Roma il direttore centrale di Sanità del Dipartimento della Pubblica sicurezza, Fabrizio Cipriani, che ha portato i saluti del Capo della Polizia e ha sottolineato l’importanza posta problema del disagio mentale tra il personale in divisa.

Interventi più “tecnici” sono stati quelli di Massimo Cacciola, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asp Cl2; Claudio Camilleri, psichiatra dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Caltanissetta.

Le conclusioni

A chiudere la mattinata tre relazioni di taglio puramente psicologico: Gaetana D’Agostino, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Sicilia; Gaetana Di Giovanni, psichiatra Medico superiore della Polizia di Stato; e Sara Ragonese, psicologa Commissario Capo Tecnico della Polizia di Stato, la quale ha chiarito che “chi indossa la divisa deve concentrarsi sull’agire ma questo non vuol dire che non possa lasciare spazio alle emozioni: può posticipare il sentire”. Del resto, nessuno può evitare di sentire le emozioni, neanche chi indossa una divisa.

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