Caltanissetta, implementazione della videosorveglienza - QdS

Caltanissetta, implementazione della videosorveglienza

Annalisa Giunta

Caltanissetta, implementazione della videosorveglienza

mercoledì 22 Novembre 2023

In arrivo 250 mila euro da parte del ministero dell’Interno per potenziare il sistema già presente sul territorio urbano: l’investimento servirà per l’installazione di nuove telecamere e migliorare la rete di trasmissione dei dati

CALTANISSETTA – Nuovi occhi elettronici sorveglieranno la sicurezza in città. Il Comune ha infatti ricevuto un finanziamento di 250 mila euro da parte del ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica sicurezza, nell’ambito del Programma operativo complementare Legalità 2014-2020 per migliorare la rete e implementare il sistema di videosorveglianza già presente da anni nel territorio del capoluogo nisseno.

Sarano installate circa quaranta telecamere

Grazie alle somme in arrivo saranno circa quaranta le telecamere che saranno installate aggiungendosi così altre duecentocinquanta già operative sul territorio. Le somme serviranno altresì per migliorare la rete di trasmissione dei dati. Il progetto è stato approvato dal Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza e consentirà al Comune e alle Forze dell’Ordine del territorio di garantire una maggiore tranquillità ai cittadini nisseni.

Videosorveglianza strumento indispensabile

“La videosorveglianza – ha dichiarato il sindaco Roberto Gambino – è oramai uno strumento indispensabile per assicurare ai cittadini un adeguato livello di sicurezza, sia percepita che reale. Permette una visione generale su molti aspetti che coinvolgono le aree urbane e le aree verdi, aiuta a reprimere gravi crimini ma anche l’atto vandalico o l’abbandono di rifiuti, cosa purtroppo che accade sempre più sovente”.

“Mi preme rassicurare tutti i miei concittadini – ha aggiunto – riguardo alcune voci che circolano in questi giorni sulla pericolosità della videosorveglianza per la privacy e la libertà delle persone. Il sistema è assolutamente rispettoso delle leggi e non è affatto dotato di microfoni per la registrazione audio, come invece si vorrebbe far credere. Serve solo ed esclusivamente per reprimere crimini, atti vandalici e comportamenti che ledono il bene comune. L’unico scopo è migliorare la vivibilità della città e la sicurezza e il benessere dei miei concittadini”.

Come spiegato dal comandante della Polizia municipale, Diego Peruga, quello finanziato “è un progetto innovativo che si somma alla videosorveglianza già esistente e si sviluppa attraverso l’utilizzo della fibra ottica. Le telecamere sono interconnesse e collegate tra di loro attraverso strumenti molto veloci. In tutto sono venti postazioni di ripresa su cui saranno collocate quarantadue videocamere: diciannove brandeggiabili, ovvero con una ronda di ripresa ben definita, altre diciannove fisse con obiettivi precisi da monitorare e altre sei telecamere che registreranno i transiti ovvero i veicoli nella zona elaborando in maniera automatica la targa che va inserita in un data base”.

“Con l’implemetazione del sistema di videosorveglianza – ha precisato – saranno monitorate e controllate la Provvidenza, via Consultore Benintendi nota come la Strata ‘a foglia, l’area del mercato settimanale, l’area retrostante il Pala Carelli e l’area dove insiste l’Ufficio tecnico comunale con il relativo parcheggio in piazza Piccola Conceria. Altre postazioni saranno una nei pressi del carcere, ovvero l’incrocio tra via Messina e via Trieste, un’altra tra via Maddalena Calafato e via Redentore, tra Palazzo Moncada e piazza Barile e all’altezza della statua di Re Umberto”.

Il Comune ha presentato inoltre un ulteriore progetto per la videosorveglianza del Villagio Santa Barbara e altre vie della città che si ritiene di potenziare per garantire una maggiore sicurezza ai nisseni.

“La sfida – ha concluso Peruga – per un controllo capillare del territorio si vince attraverso forme di collaborazione tra l’istituzione pubblica con l’utilizzo della videosorveglianza privata, anche su questo stiamo mettendo su un protocollo nell’ambito del quadro normativo di riferimento”.

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