Carburanti, misure governo non fermano la speculazione - QdS

Carburanti, misure governo non fermano la speculazione

Raffaella Pessina

Carburanti, misure governo non fermano la speculazione

venerdì 18 Agosto 2023

M5s: “Cartelli con prezzo medio un flop”. Pd: “Interventi sbagliati”. Urso si difende: “Costo in Italia più basso che in altri Paesi Ue”

ROMA – Scoppia la polemica sui rincari dei carburanti in Italia: sul piede di guerra le associazioni dei consumatori, con Assoutenti, che segnala come gli aumenti proseguano nonostante il calo delle quotazioni petrolifere.

Il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, riferisce però che in Italia il prezzo industriale di benzina e gasolio, depurato dalle accise, è più basso di quello di Francia e Germania: “La misura introdotta dal governo dal primo agosto – ha detto il ministro – l’esposizione sul tabellone che indica ogni distributore il prezzo medio praticato in quel giorno, ha consentito al consumatore in piena consapevolezza di scegliere dove rifornirsi al prezzo più basso”.

Osvaldo Napoli, della segreteria di Azione replica che se il costo del carburante è a livelli stratosferici è per colpa delle accise. “Urso – ha detto – ha indicato nella voracità del fisco la causa principale della benzina a 2,77€ al litro. Di quella cifra, la metà finisce nelle casse dell’erario. Anzi, qualcosa in più perché sulle accise, che sono una tassa, si paga anche l’Iva al 20%. Proprio così: gli automobilisti pagano la tassa sulla tassa”.
Mariolina Castellone del M5s chiede al governo che fine abbia fatto il taglio delle accise promesso: “I costi dei carburanti continuano a salire e dal governo nessuna soluzione concreta. Un prevedibile flop esporre i cartelli con il prezzo medio. Intanto a perderci sono ancora e sempre le tasche degli italiani”. Emma Pavanelli insiste che la premier Meloni lavori a soluzioni concrete contro il caro vita. “Il tempo degli slogan e della propaganda è finito”.

Il Pd insiste sulla penalizzazione del potere d’acquisto delle famiglie. “L’esplosione dei prezzi di benzina e gasolio causa il conseguente aumento dei prodotti agroalimentari, cioè una nuova impennata del costo del carrello della spesa già oltre le due cifre rispetto all’anno scorso – ha affermato la dem Anna Ascani – Il governo si conferma nell’obiettivo già mostrato col decreto che aumenta la precarietà e con lo stop alla proposta delle opposizioni sul salario minimo: colpire e penalizzare chi è più debole”.
Stefano Vaccari, deputato del Partito democratico e segretario di presidenza della Camera insiste sul taglio delle accise: “Il prezzo dei carburanti è alle stelle. In campagna elettorale Meloni e Salvini promettevano solennemente il taglio delle accise. Gli interventi fatti dal governo si sono dimostrati sbagliati. Con le bugie non si va da nessuna parte. Servono immediati interventi strutturali”.

Italia viva polemizza: “La politica italiana è quel posto dove un ministro può dire che il prezzo della benzina sarebbe anche basso, se non fosse per le accise – osserva critico Luigi Marattin – Che però mette lui. E che nell’ultima legge di bilancio ha pure alzato”.

Fratelli d’Italia difende l’azione della premier: “Anche sulla questione del caro benzina il governo Meloni ha dimostrato, ancora una volta, di stare dalla parte dei cittadini prendendo decisioni che favoriscano la trasparenza e la tutela dei consumatori, come l’esposizione del prezzo medio dei carburanti messa in atto dal Mimit – ha detto il senatore di FdI Raoul Russo – Questa pratica, infatti, ha impedito una crescita incontrollata del costo di benzina e diesel a ridosso dell’esodo e del controesodo ferragostano, una dinamica spesso riscontrata in questo periodo dell’anno. Sul caro carburanti sarà interesse di questo governo tenere alta l’attenzione sul tema ed evitare speculazioni che andrebbero a penalizzare gli italiani, considerato che le azioni messe in campo fino a qui dal ministro Urso sono state tutte in questa direzione”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017