Cardiochirurgia pediatrica Palermo, novembre cruciale al Tar

Cardiochirurgia pediatrica a Palermo, il Tar sul ricorso: “Merita approfondimento nel merito”

Daniele D'Alessandro

Cardiochirurgia pediatrica a Palermo, il Tar sul ricorso: “Merita approfondimento nel merito”

Salvo Catalano  |
venerdì 21 Luglio 2023

Il 14 novembre data clou in cui il Tribunale Amministrativo Regionale esaminerà nel merito il ricorso del primario di Cardiochirurgia pediatrica di Bari Scalzo contro l'Arnas Civico di Palermo

Sarà il Tar di Palermo il prossimo 14 novembre a valutare, direttamente nel merito del giudizio, il ricorso presentato dal primario di Cardiochirurgia pediatrica di Bari Gabriele Scalzo nei confronti dell’Arnas Civico di Palermo, in merito alla selezione per il ruolo di guida del neonato reparto nato all’ospedale Di Cristina in convenzione con l’istituto San Donato di Milano. Scelta che è ricaduta su Fabrizio De Rita, rientrato in Italia dopo dieci anni di lavoro presso l’ospedale di Newcastle, in Inghilterra.

Il ritorno a Palermo dopo 13 anni dalla chiusura

Come noto, dallo scorso 1 luglio la cardiochirurgia pediatrica è tornata a Palermo a 13 anni dalla chiusura. Frutto di un accordo triennale del valore di 8 milioni di euro con l’istituto San Donato di Milano, di cui è presidente l’ex ministro Angelino Alfano. La riapertura nel capoluogo siciliano comporterà a gennaio 2024 la chiusura del reparto gemello di Taormina, gestito in convenzione con l’ospedale Bambino Gesù di Roma, a meno che il ministero della Salute risponda positivamente a una richiesta di deroga avanzata dalla Regione siciliana per tenere attive due Cardiochirurgie pediatriche nell’isola. Una strada in salita, con risvolti anche politici tutti interni al centrodestra.

Il caso Scalzo e il ricorso al Tar contro la vittoria di De Rita

Lo scorso 6 luglio il presidente Renato Schifani e il direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’istituto San Donato di Milano, Alessandro Giamberti, hanno presentato le attività e i dirigenti medici selezionati per portarle avanti. Tra questi un ruolo chiave è ricoperto da Fabrizio De Rita, 41 anni, laureato a Brescia e specializzato a Verona. De Rita ha vinto il concorso bandito dall’azienda Arnas Civico di Palermo, ma su quella selezione Scalzo, primario di cardiochirurgia pediatrica all’ospedale di Bari e ritenuto non idoneo dalla commissione, ha presentato un ricorso al Tar di Palermo. Scalzo non ha neanche superato la fase di valutazione dei titoli e non è stato ammesso al colloquio orale. Lui, così come gli altri tre candidati. L’unico ad avere il punteggio necessario per affrontare l’orale è stato De Rita, a cui, sulla base dei titoli, sono stati assegnati 14 punti su 20.

Nel ricorso Scalzo solleva dubbi sia rispetto alla valutazione dei titoli dei candidati, sia sui criteri adottati per la scelta della commissione. L’azienda Arnas Civico, nelle memorie difensive, ha per prima cosa tentato di sostenere la strada della carenza di giurisdizione del Tar di Palermo, in favore del giudice ordinario. Quindi ha chiesto di ritenere il ricorso inammissibile, perché presentato oltre il tempo limite (60 giorni) “dall’avvenuta conoscenza del provvedimento che si intende impugnare”. Infine ha ribattuto nel merito, punto su punto, sugli aspetti controversi.

Il 14 novembre la discussione nel merito del giudizio

Il 19 luglio la quarta sezione del Tar di Palermo ha fissato un primo paletto, dichiarando fondata “la propria giurisdizione e competenza”, respingendo così il primo motivo di doglianza dell’azienda sanitaria. Quindi ha fissato l’udienza al prossimo 14 novembre per trattare il ricorso direttamente nel merito del giudizio. Scalzo aveva chiesto, come spesso avviene in questi casi, di sospendere in via cautelativa l’esecuzione del provvedimento impugnato. Il presidente della quarta sezione del Tar Francesco Bruno ha ritenuto invece che “le questioni sollevate in ricorso – e segnatamente quella più rilevante, riguardante la composizione della Commissione – meritano l’approfondimento tipico della fase di merito del giudizio”.

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