Carlo Alberto Tregua a Coffee Break, l'intervento su La7 - QdS

Il direttore del QdS a Coffee Break, il punto su incendi in Sicilia e gestione del territorio

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Il direttore del QdS a Coffee Break, il punto su incendi in Sicilia e gestione del territorio

Redazione  |
mercoledì 26 Luglio 2023

Il direttore Carlo Alberto Tregua è intervenuto nella trasmissione televisiva "Coffee Break" in onda su La7.

Il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, è intervenuto nella mattinata di mercoledì 26 luglio nella trasmissione televisiva “Coffee Break” in onda su La7 e condotta da Andrea Pancani. Tra i temi giorno affrontati nel corso della puntata quello delle alte temperature in Sicilia e dell’emergenza incendi che ha messo in ginocchio l’isola nel giro di 48 ore.

Tregua: “Forze non sufficienti per affrontare emergenze”

“Tutti quelli che si occupano di spegnere gli incendi stanno facendo il possibile e l’impossibile. Bisogna essere grati ai vigili del fuoco, alle guardie forestali, anche a tanta gente che si presta volontariamente. Evidentemente queste forze non sono in grado di affrontare le emergenze. Nel momento critico le forze non sono sufficienti“, ha commentato il direttore Tregua.

“Capire cosa è successo a Catania e Palermo”

Il direttore si è poi soffermato sulla doppia emergenza che ha interessato i due principali aeroporti della Sicilia, costretti a fermarsi in due momenti differenti. L’aeroporto di Catania ha ridotto notevolmente il traffico aereo per l’ormai noto incendio al Terminal A, mentre il “Falcone-Borsellino” di Palermo è rimasto chiuso per qualche ora a causa dei recenti roghi nelle zone circostanti.

Si tratta di una questione strutturale – ha aggiunto il direttore del Quotidiano di Sicilia – che deriva da una mancata previsione. Bisogna evitare che le cose accadano, nei limiti del possibile. La magistratura dovrà appurare quello che è successo all’aeroporto di Catania. Dovrà essere rivisto anche il fatto degli incendi che hanno lambito l’aeroporto di Palermo“.

“Serve prevenzione”

“Bisogna capire cosa c’è prima del contingente, vale a dire la prevenzione. Tutto va fatto con la prevenzione. Tutte le Regioni avrebbero dovuto fare le mappe idrogeologiche per prevenire questi cataclismi, che vengono e che verranno”, ha sottolineato il direttore del Quotidiano di Sicilia.

“Se si alzano gli argini dei fiumi, questi non esondano. Se si riparano i costoni delle montagne, non cadono. E così via. È necessario che chi governa faccia dei programmi per risistemare i territori”.

“L’attuale ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, deve fare il possibile per farsi mandare questi piani per organizzare un sistema. In questo momento, non essendo sistemato il territorio e non essendoci neanche le strutture necessarie, le cose vanno come devono andare e raccogliamo i danni”, ha concluso Tregua.

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