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Caso Montante, Morra, “Coinvolte importantissime istituzioni”

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Caso Montante, Morra, “Coinvolte importantissime istituzioni”

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mercoledì 24 Marzo 2021

Il caso Conigliaro è legato all'inchiesta su Antonello Montante. Nicola Morra, oggi presente in aula: "Ex direttore della Dia e altre importanti istituzioni coinvolte in questa trama"

C’era anche il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra stamattina al processo in corso davanti al tribunale militare di Napoli dove è imputato il maresciallo dei carabinieri Paolo Conigliaro, ex comandante della stazione di Capaci (Palermo) tra il 2013 e il 2018 il quale, dopo aver denunciato “un sistema affaristico politico-mafioso” in seno al comune siciliano di cui propose lo scioglimento per infiltrazione mafiosa tirando in ballo anche alcuni commilitoni, è stato a sua volta denunciato e messo sotto processo per diffamazione militare.

Testimoni in udienza il prossimo 13 aprile

La presenza del presidente dell’Antimafia, che a luglio si era già occupato del caso con un’audizione dello stesso Conigliaro i cui contenuti sono stati in larga parte secretati, è stata ammessa dal presidente del tribunale e dal procuratore militare superando le obiezioni dell’avvocato di parte civile e di quello della difesa di un altro imputato. Superate in senso positivo le schermaglie sull’ammissibilità o meno di Morra in aula (“mi sono rimesso alla saggezza della Corte”), l’udienza non ha avuto seguito a causa della necessità di sostituire uno dei tre componenti della Corte entrato in contatto con un positivo al Covid.

Al termine del dibattimento Morra ha annunciato l’intenzione di tornare in occasione di una delle prossime udienze fissate già per il 13 e 18 aprile e per il 19 maggio. I quattro testimoni convocati per oggi sono stati invitati a tornare all’udienza del 13 aprile.

Morra: “Istituzioni fondamentali implicate nel caso Montante”

“Questo – ha spiegato Morra lasciando il tribunale militare di Napoli – è un processo che fa luce sull’importanza del sistema Montante e dunque vorrei poterlo seguire perché desta l’attenzione della Commissione. La mia presenza oggi qui è funzionale alla richiesta che fa la presidenza della Commissione Antimafia di maggiore attenzione su questa singolare vicenda.

Sapendo – ha spiegato – che con la mia presenza avrei ottenuto maggiore risalto alla vicenda processuale, ho pensato che fosse giusto, oltre che opportuno, capire come si sviluppa la fase dibattimentale. Tutto naturalmente nel rispetto della giustizia militare che farà il suo corso. Credo tuttavia che la cosa sia divertente perché da quanto emerge da varie fonti il caso Conigliaro è legato al caso Montante, che è un caso di cui l’informazione italiana non si occupa sufficientemente e sul quale invece bisognerebbe tornare insistentemente perché quando si scopre che un ex direttore della Dia in qualche modo era coinvolto in questa trama la questione diventa un pochino scottante. E purtroppo – conclude Morra – non c’era solo lui ma tanti e tanti personaggi che hanno tuttora ruoli importantissimi nelle nostre istituzioni che dovrebbero garantire rispetto delle regole istituzionali. Ecco i motivi per cui oggi sono qui”.

La difesa di uno degli imputati: “Blitz di Morra in aula è un abuso”

“Questa mattina, nel corso del un processo celebrato al tribunale militare di Napoli, si è presentato a sorpresa in aula l’on. Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, accompagnato dalla sua scorta. L’on.Morra aveva rilasciato in passato delle dichiarazioni in favore di uno degli imputati, abusando della sua funzione istituzionale“.

E’ quanto sottolinea in una nota l’avvocato Michela Scafetta, difensore dell’altro imputato – uno è l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Capaci Paolo Conigliaro – nel processo in corso. Si tratta di un militare sottoposto al maresciallo Conigliaro accusato anche lui di diffamazione militare aggravata per alcune frasi espresse in una chat di servizio su whatsapp. L’avvocato Scafetta precisa di essersi fermamente opposta alla presenza in aula di Morra stigmatizzando il fatto – si legge in una nota diffusa dal legale – che questi aveva già esposto su Facebook la sua posizione a favore di uno degli imputati e che le istituzioni non possono mettersi a servizio del singolo e devono restare fuori dalle aule giudiziarie. L’udienza è stata comunque rinviata, sebbene per altre ragioni”.

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