Catania, assolto chirurgo accusato di aver sbagliato intervento, dopo 6 anni di processo - QdS

Catania, assolto chirurgo accusato di aver sbagliato intervento, dopo 6 anni di processo

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Catania, assolto chirurgo accusato di aver sbagliato intervento, dopo 6 anni di processo

Chiara Borzì  |
martedì 01 Marzo 2022

Dopo 6 anni di processo il chirurgo Domenico Borrello è stato assolto e riconosciuto estraneo alle accuse di colpa medica per lesioni gravi. L'avvocato Cultrera spiega come si è arrivati alla sentenza

Il fatto non sussiste. Dopo sei anni di processo il chirurgo Domenico Borrello è stato assolto e riconosciuto estraneo alle accuse di colpa medica per lesioni gravi. L’assenza di colpevolezza e dunque l’esistenza di una condotta legittima da parte del clinico catanese arriva dopo un lungo periodo di giudizio dove, per l’intervento ad un arto, anche Codacons, Associazioni Codici Sicilia o l’associazione Pro Legis, si sono costituite parte civile. La sentenza è stata accolta con favore dall’avvocato della difesa Maria Teresa Cultrera.

Maria Teresa Cultrera
Maria Teresa Cultrera

Borrello ha ottenuto un’assoluzione piena e nella formulazione della sentenza – le cui motivazioni verranno depositate tra 90 giorni – sono stati determinanti i pareri forniti dai periti nominati dal giudice titolare del processo penale. 

“È un risultato importante che arriva dopo lunghi anni – spiega l’avvocatessa Cultrera -. Fin dall’inizio ci siamo mossi con attenzione, ma anche con la convinzione di star percorrendo la strada giusta. Una sentenza del genere solleva definitivamente tutti considerata la richiesta di assoluzione formulata dal pubblico ministero. Il mio ruolo è stato determinante e predominante perché ho difeso Domenico Borrello da chirurgo che ha effettuato l’intervento per lesione del legamento crociato secondo regola d’arte e nel rispetto della buona pratica clinica”.

Subito dopo la sentenza è già possibile rintracciare gli elementi a discolpa che fanno dell’assoluzione del clinico etneo una decisione ampiamente suffragata. 

“La motivazione della sentenza si basa sulle plurime delle emergenze probatorie, che sono state le seguenti: innanzitutto l’esito delle conclusioni dei consulenti della difesa dell’imputato e dei consulenti del responsabile civile, le quali sono state ampiamente sostenute dalle conclusioni del collegio peritale nominato dal Tribunale di Catania – spiega Cultrera -. L’indagine diagnostica artroscopica ha confermato che il ginocchio sinistro era più instabile rispetto quello destro, facendo emergere l’assoluta estraneità ai fatti contestati di colpa medica per lesioni gravi. Inoltre, ritengo doveroso sottolineare la particolare scrupolosità dell’autorità giudiziaria decidente, che è mutata in corso d’opera e, nonostante il subentro, ha operato con scrupolosità, conoscenza e attenzione verso una vicenda complessa scardinando i pregiudizi comuni che ruotano attorno ai processi di presunta “malasanità”.

La durata del procedimento è stata determinata anche dalla quantità di prove prodotte dalle parti e pur nella sua accezione assolutamente positiva, non possiamo dire consuetudinario l’intervento di un giudice che dispone, come necessario, il parere di un perito. E’ stato un bene. Se l’integrazione istruttoria non viene disposta dal giudice – spiega Maria Teresa Cultrera – questa non avviene”.

Domenico Borrello non si è sottratto ad un esame, in qualità di imputato, nel quale ha esposto in aula le sue valutazioni da un punto di vista clinico della vicenda. 

“I fatti lo hanno coinvolto da un punto di vista personale oltre che professionale – conclude l’avvocatessa catanese -, ma oggi possiamo dire che il mio assistito non ha mutato indicazioni con la paziente sotto anestesia, piuttosto ha ritenuto di operare il ginocchio sinistro, d’accordo con la stessa, dopo accurate manovre cliniche. Domenico Borrello non ha cambiato idea, né commesso errori”.

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