Anche a Catania cannabis terapeutica in farmacia a carico del Ssn - QdS

Anche a Catania cannabis terapeutica in farmacia a carico del Ssn

Chiara Borzi

Anche a Catania cannabis terapeutica in farmacia a carico del Ssn

lunedì 17 Maggio 2021

Chiara Bellia, dell'associazione “Comitato Pazienti Cannabis Medica” di Sant’Alessio Siculo (Me), si è battuta e ha ottenuto l’applicazione del decreto del 17 gennaio 2020 sul territorio etneo.

CATANIA – Grazie al decreto 17 gennaio 2020 la Regione Siciliana garantisce la prescrizione di cannabis terapeutica a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per 1.500 malati siciliani è stato quindi riconosciuto il diritto ad appoggiarsi al servizio pubblico risparmiando spese in cure mediche che oscillano dai 300 euro ai 500 euro mensili.

Quel che ha sancito il decreto, però, non è ancora diritto esercitabile su tutto il territorio regionale, perché solo a Messina, Caltanissetta e Ragusa è possibile ottenere gratuitamente le dosi per le cure. Singole associazioni siciliane hanno per questo iniziato a battersi per far sì che ogni zona abbia i propri centri di riferimento, la propria convenzione tra Asp e farmacie e ospedali, e nuovi risvolti positivi sono stati raggiunti di recente almeno a Catania.

Chiara Bellia appartiene dell’associazione “Comitato Pazienti Cannabis Medica” di Sant’Alessio Siculo (Messina), di cui è vicepresidente Santa Sarta, e da referente si è battuta e ha ottenuto l’applicazione del decreto del 17 gennaio sul territorio etneo.

“Per noi si tratta di una vittoria importantissima, lo è due volte perché ottenuta in un periodo di potenziali stasi come quello della pandemia. Desideriamo ringraziare l’avv. Sciacca che ci ha supportato in questa battaglia di civiltà e ll’Asp di Catania perché solo con il loro impegno siamo riusciti ad attuare la legge in questa provincia.

Crediamo esistano ancora forti preconcetti sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico e per questo spesso ci siamo trovati a lottare con medici che limitano l’uso della sostanza ad una comune droga. In realtà malattie autoimmuni, dolori cronici e sclerosi multipla possono trovare sollievo con la cannabis terapeutica. E’ l’unico rimedio”.

A fine aprile è arrivata la sentenza di assoluzione per Walter De Benedetto, malato affetto da artrite reumatoide imputato ad Arezzo per aver coltivato cannabis in casa. De Benedetto è ricorso alla coltivazione domestica perché non riusciva ad avere disponibilità medica delle dosi necessarie ad alleviare la malattia. E’ noto infatti in Italia come il solo centro di Firenze non riesca a sostenere la domanda dei malati di tutta la Penisola.

“Siamo stati molto vicini a Walter De Benedetto e siamo felici per lui – spiega Bellia -, i suoi avvocati sono anche i nostri, e chiediamo anche noi il diritto di coltivare cannabis a casa. Il nostro fabbisogno non è rispettato in Italia, il problema è anche questo: non sappiamo se possiamo curarci il mese prossimo perché nelle farmacie non c’è sempre lo stesso approvvigionamento.

Siamo disponibili anche a sottoporci ai controlli delle Forze dell’ordine, cosa che già avviene nei comuni posti di blocco dove le nostre boccette vengono analizzate. Senza farmacia e ospedali molti scelgono di rivolgersi agli spacciatori o all’autoproduzione. Per queste figure non siamo malati ma clienti, numeri come tanti altri nel loro mercato.

Andare da uno spacciatore vuol dire per un malato correre il rischio di utilizzare cannabis non adatta alle cure, con aggiunta di sostanze pericolose per la salute. Un malato in cura con la cannabis terapeutica non può appoggiarsi neppure ai distributori di erba legale perché questi prodotti sono venduti al pubblico per uso tecnico e non per uso alimentare o medico.

Per tutte queste motivazioni aver ottenuto la possibilità di curarci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, anche a qui a Catania, è una grande vittoria.

Le farmacie di riferimento in città sono Farmacia della Guardia, Farmacia Zacco e Farmacia D’Urso a Tremestieri Etneo. Con l’ex Assessore alla Sanità Ruggero Razza avevamo un canale aperto e grande disponibilità, speriamo la vicinanza della Regione rimanga la stessa. Noi continueremo a spingere per la nascita di un centro di produzione di cannabis medica”.

Il 1° aprile l’Ars ha votato all’unanimità l’emendamento che apre a questo tipo di produzione anche in Sicilia. La convenzione che permetterà ai malati siciliani l’accesso alla cannabis terapeutica dovrebbe essere presto attiva su Palermo, Siracusa e Trapani.

Chiara Borzì

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