Condanna Pellegrino, Sangiorgio (FdI): “Mantenga la parola data e si dimetta” - QdS

Condanna Pellegrino, Sangiorgio (FdI): “Mantenga la parola data e si dimetta”

Melania Tanteri

Condanna Pellegrino, Sangiorgio (FdI): “Mantenga la parola data e si dimetta”

giovedì 07 Dicembre 2023

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia interviene al QdS e chiede un passo indietro al vicepresidente del Consiglio comunale: “Ha preso un impegno con il sindaco”

L’inserimento in lista, con riserva, la volontà di essere designato vicepresidente del consiglio comunale, la condanna per corruzione elettorale e le mancate dimissioni. C’è imbarazzo tra i corridoi di Palazzo degli elefanti a Catania dopo la condanna del vicepresidente vicario Riccardo Pellegrino, eletto alle ultime amministrative in quota Forza Italia, per corruzione elettorale – condanna in primo grado, pena sospesa, a due anni con sospensione dai pubblici uffici per cinque anni – e la seduta durante la quale, martedì scorso, la questione è stata affrontata in aula alla presenza del sindaco Trantino. Che, prendendo la parola, ha ribadito quali fossero gli accordi pre elettorali con l’esponente azzurro che, in caso di condanna, avrebbe dovuto dimettersi. Atto che, a quanto sembra, Pellegrino non sarebbe affatto intenzionato a fare, come annunciato in aula ai colleghi e al primo cittadino.

Pellegrino non è intenzionato a dimettersi

Una posizione che potrebbe causare più di un terremoto all’interno della maggioranza. Che al momento tiene, ma potrebbe subire i contraccolpi della vicenda Pellegrino se il consigliere non dovesse fare un passo indietro. È quanto afferma Luca Sangiorgio, da pochi giorni coordinatore cittadino dei meloniani. “La pendenza giudiziaria del consigliere Pellegrino la conoscevamo – afferma Sangiorgio – e non eravamo convinti della sua candidatura. Abbiamo valutato l’opportunità, ma lui aveva preso un impegno personale con il sindaco che si sarebbe dimesso in caso di condanna in primo grado”.

“Questo ci aveva tranquillizzato”, prosegue il meloniano che ribadisce: “Oggi ci aspettiamo che mantenga la parola, in caso contrario sarebbe un problema che sarà affrontato con le forze di maggioranza“.

In caso di mancate dimissioni previsti incontri da i partiti di governo

Incontri tra i partiti di governo cittadino, a quanto pare, non ce ne sarebbero stati a oggi, ma non si escludono in futuro, soprattutto in caso di mancate dimissioni. “Siamo garantisti e siamo per la presunzione di innocenza fino ai tre gradi di giudizio – continua ancora Sangiorgio – e io auguro a Pellegrino di risolvere la faccenda in appello. Ma resta la questione di opportunità politica: anche per i lavori di aula potrebbe essere un problema, soprattutto per il ruolo delicato che ricopre. Non solo: tutta la vicenda potrebbe minare all’esterno la credibilità dell’intero consiglio e l’istituzione ne soffrirebbe”.

Le dimissioni di Pellegrino chieste anche dall’Arci Catania

Dimissioni chieste anche dall’Arci di Catania che ricorda la storia recente di Pellegrino, stigmatizzando la scelta di candidarlo e di eleggerlo vice presidente del Consiglio comunale. “L’esponente di Forza Italia Riccardo Pellegrino, già oggetto di relazione da parte della commissione regionale antimafia e deferito alla commissione nazionale antimafia per le linee di contatto con la famiglia Mazzei sotto processo per corruzione elettorale – scrivono gli esponenti -, non avrebbe dovuto trovare spazio nelle liste per il Consiglio Comunale di Catania. Una volta eletto, i consiglieri comunali della maggioranza di destra, che ha determinato l’elezione del sindaco Enrico Trantino, hanno deciso, nonostante tutto, di premiarlo affidandogli la vicepresidenza del Consiglio comunale. La condanna di primo grado a due anni di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici e dal diritto elettorale, per corruzione elettorale giunta in queste ore – concludono – impone le immediate dimissioni di Riccardo Pellegrino da ogni incarico pubblico”.

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