Crollo edificio a Catania, "Provvedimenti del sindaco illegittimi" - QdS

Crollo edificio a Catania, “Provvedimenti del sindaco illegittimi”

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Crollo edificio a Catania, “Provvedimenti del sindaco illegittimi”

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lunedì 31 Maggio 2021

I legali delle famiglie contestano le ordinanze sindacali in cui viene ordinato "ai disastrati di presentare un progetto di restauro a loro spese" e al ministero il ripristino della struttura.

I provvedimenti del sindaco di Catania “sono illegittimi e tecnicamente ineseguibili e perché non tengono in debito conto né i contenziosi ancora pendenti né le concrete esigenze dei propri assistiti”.

Lo affermano i legali dei delle famiglie sopravvissute al noto crollo del palazzo di via Castromarino avvenuto la notte del 20 gennaio 2020. I penalisti ne chiedono “la revoca entro 48 ore gli anzidetti” e annunciano che “in mancanza adiranno l’Autorità amministrativa competente” e preannunciando che le “vittime del disastro hanno intenzione di organizzare sit-in giornalieri dinanzi Palazzo degli Elefanti finché non otterranno l’attenzione che meritano”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, gli avvocati Giuseppe Lipera, Alberto Ranno, Ivan Ficicchia, Francesca Garigliano, Giovanni Ingrascì, Graziella Coco e Patrizia Mirabella.

Al centro del documento “la determina del 7/5/2021 del sindaco che ha autorizzato il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Gestione Governativa Ferrovia CircumEtnea ad eseguire la ‘messa in sicurezza’ dell’edificio mediante ‘il ripristino della configurazione strutturale dei muri crollati, con la ricostruzione dei muri danneggiati e degli impalcati coinvolti dal collasso'”, e ciò, sostengono i penalisti, “senza mai coinvolgere i proprietari delle abitazioni distrutte”. Gli avvocati contestano anche “l’ultima ordinanza sindacale del 12/5/2021″ con la quale è stato “ordinato ai ‘disastrati’ di presentare al Comune ‘un progetto di restauro e/o risanamento’ – a proprie spese – entro 30 giorni dal collaudo dei predetti lavori ‘di messa in sicurezza’ a carico del ministero”.

I legali hanno parlato di “totale mancanza di trasparenza adottata dal Comune nell’emanazione dei predetti provvedimenti, dato che – come confermato dalle vittime del crollo – nessun tavolo tecnico indetto dalle Autorità Locali ha visto la partecipazione delle parti private”.

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