Catania, quelle mani silenziose delle parrocchie che continuano ad aiutare gli invisibili - QdS

Catania, quelle mani silenziose delle parrocchie che continuano ad aiutare gli invisibili

redazione

Catania, quelle mani silenziose delle parrocchie che continuano ad aiutare gli invisibili

martedì 07 Aprile 2020

La rete della Caritas diocesana di Catania in campo per contenere l’altra emergenza

CATANIA – C’è una rete di solidarietà fatta di mani invisibili e silenziose che nelle ultime settimane ha continuato a tenere vivo il cuore del sistema dell’assistenza agli ultimi. Sono le Caritas parrocchiali del territorio dell’Arcidiocesi di Catania, composte da fedeli, sacerdoti, volontari, che collettivamente, come in una grande famiglia, continuano a sostenere i più bisognosi nella tempesta dell’emergenza coronavirus che sta rendendo tutti più poveri. Una catena di solidarietà che vive di preghiera, di ascolto e anche di panini, pasti, pacchi spesa e che è fondamentale per prestare assistenza agli ultimi.

La creatività della solidarietà, concetto ispirato dalle parole del Santo Padre, è diventato un messaggio vivo e vibrante alla Parrocchia S. Maria della Mercede di Catania, in via Caronda. Da queste parti, la Caritas è sempre stata in stretto contatto con l’Help Center della stazione centrale, tramite la donazione di offerte economiche o alimenti. Dopo la sospensione del servizio mensa, in seguito all’impossibilità di far rispettare le misure anti-contagio previste dall’autorità pubblica, i fedeli si sono rimboccati le maniche e si sono riorganizzati. “Diversi parrocchiani hanno cominciato a preparare i panini in casa – ha spiegato Padre Olivarius Kalupale, vice parroco della Parrocchia – che poi per due volte a settimana vengono consegnati alla Comunità di Sant’Egidio”.

A San Giorgio, la Caritas parrocchiale della parrocchia Beato Padre Pio da Pietrelcina ha da sempre un legame speciale con il sostegno agli ultimi. Il parroco è don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana, che ha voluto raccontare il costante impegno dei suoi parrocchiani: “Nelle ultime settimane, con l’intensificarsi dell’emergenza, non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno, come parrocchia e come Caritas, con la preghiera e attraverso l’acquisto di beni materiali, tra cui un centinaio di litri di olio, e adesso abbiamo lanciato un’ulteriore raccolta di tonno in scatola”.

Dalla periferia al centro città, dove opera la parrocchia SS. Crocifisso dei Miracoli dei Padri Gesuiti di via Pantano. Le famiglie più bisognose, in tempi di normalità, vengono assistite col porta a porta mentre settimanalmente si raccolgono donazioni per l’Help Center che, per una volta a settimana e per una domenica al mese, vede preparare e servire in mensa un gruppo della Caritas. “Con l’emergenza abbiamo dovuto convertire le nostre donazioni di beni alimentari di prima necessità e a lunga conservazione – ha raccontato Padre Narciso Sunda, gesuita, parroco della parrocchia del SS. Crocifisso dei Miracoli – in olio d’oliva, tonno e sottilette, così da permettere la preparazione dei panini”.

Non solo parrocchie, ma anche associazioni continuano a resistere alle avversità di questo periodo. “Stiamo lavorando tutti in sinergia, come richiesto dal nostro Arcivescovo – ha sottolineato il presidente Beniamino Sorbera De Corbera dei ‘Cavalieri della Mercede di Catania’, la struttura che si trova in via di Sangiuliano n. 58 – con la Caritas che resta un punto di riferimento. Questa ci ha permesso diverse fonti di approvvigionamento da distribuire nel corso delle attività che continuiamo a garantire: accoglienza diurna con servizio doccia, distribuzione vestiario e servizio di colazione, e poi alle 14 distribuzione del pasto da asporto e dei pacchi spesa”. Intanto, nelle ultime settimane, le linee telefoniche e le chat dell’organismo diocesano si sono tramutate in strumenti preziosi per aiutare e indirizzare e attraverso cui ricostruire le trame di centinaia di famiglie, di senza tetto e di persone abbandonate e impossibilitate ad agire.

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